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    Analisi Clasico: Barcellona, la meno blaugrana delle vittorie

    Analisi Clasico: Barcellona, la meno blaugrana delle vittorie

    • Giovanni Armanini
    Al Camp Nou è andata in scena ieri sera la meno blaugrana delle vittorie del Barcellona negli ultimi anni. Si è dovuto aspettare fino al 2-1 segnato da Suarez per vedere l’attacco ficcante ed imprevedibile della squadra di Luis Enrique che fino a quel punto aveva colpito quasi esclusivamente su calcio piazzato rischiando anche seriamente lo svantaggio.

    PARTITA DAI DUE VOLTI - C’è qualcosa che non va dal punto di vista mentale, forse atletico, certamente della tenuta tattica, in questo Real Madrid che si è sciolto dopo un’ora di gioco. Fino al momento del gol solo 2 tiri dentro del Barcellona e 5 su 7 conclusioni totali da calcio piazzato, mentre il Real Madrid rispondeva con 7 tiri su azione manovrata e 2 dagli sviluppi di un corner o una punizione.

    Poi un calo netto: se fino a quel momento la squadra aveva tenuto il baricentro alto manovrando più del Barcellona il gol di Suarez ha rappresentato uno spartiacque a partire dal quale i blancos non si sono più ritrovati. Nell’ultima mezz’ora ben 8 palloni persi in fase di manovra, il doppio di quelli del Barcellona, con l’aggravante che se 15/20 palle perse dei blaugrana si sono concentrate nelle iniziative di Messi, Suarez e Neymar (normale rischio del ruolo) per il Real la percentuale dei tre d’attacco si ferma a 11/25, ovvero più del 60% degli errori è stato commesso da giocatori della difesa (6) o peggio ancora del centrocampo (8), vanificando i tentativi di ripartenza.

    CONTENIMENTO. Il Barcellona ha vinto la sfida nella fase clou del match lasciando l’iniziativa all’avversario a cui ha contrapposto una buona capacità di contenere le iniziative individuali dell’avversario. Real più propositivo ma, forse proprio per questo, incapace di sfondare nell’ora di gioco in cui la squadra di Ancelotti è sembrata in grado di andarsi a prendere la sfida. Si vedano in particolare i dribbling non riusciti. Perfetto Jordi Alba che ha fermato 3 volte Bale, ed altrettante volte Marcelo. Dalla parte opposta non andava meglio a Cristiano Ronaldo, generalmente poco ispirato ma alla lunga imbrigliato da Dani Alves.

    Il risultato è che dal gol di Suarez in poi solo Benzema (dal limite) è arrivato al tiro, e il Real non si è più presentato nell’area blaugrana. Dalla parte opposta invece succedeva di tutto: il Barcellona non ha triplicato ma si è presentato ben 9volte in mezz’ora nell’area madrilena. Gli avversari hanno perso le distanze, Alba all’85’ ha rischiato di coronare con il gol in inserimento una sfida incredibile. La bilancia della corsa e della freschezza ha visto il Barcellona prevalere nettamente.

    Nulla da dire, un clasico appassionante come sempre, ma bello anche perché imprevedibile sul piano atletico. Ha vinto chi ha interpretato meglio la gara adattandosi all’avversario e colpendolo grazie alle proprie individualità. A Barcellona tutto questo può sembrare eresia, ma l’eresia è andata in scena regalando ora 4 punti di vantaggio alla squadra di Luis Enrique a 10 turni dalla chiusura della Liga.
     

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