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    L'amore di Ribery per il calcio: dalla Champions alla Salernitana, basta che ci sia un pallone. Franck, sei speciale

    L'amore di Ribery per il calcio: dalla Champions alla Salernitana, basta che ci sia un pallone. Franck, sei speciale

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Basta che ci sia un pallone. Non è una questione di soldi, perché Ribery in carriera ne ha guadagnati tantissimi e non è questo milione e mezzo di euro a cambiargli la vita. E non è nemmeno un problema di obiettivi, di gloria personale, di vetrina: la Salernitana lotterà per la salvezza. E’, semplicemente, una questione di amore. Per lo sport, per il calcio. Così un campione che in carriera ha vinto praticamente tutto, Champions inclusa, sfiorando anche il Mondiale (lo battemmo nella finale del 2006), ha deciso di accettare la proposta del club campano. Combatterà per rimanere in Serie A, una sfida nuova e meravigliosa. E lo farà con il cuore, oltre che con i piedi fatati che si ritrova. 

    Ribery farà in fretta a innamorarsi di Salerno, una città che sa conquistarti con il calore, la passione, la partecipazione. Lo tratteranno come un re e lui resterà ammaliato dalla gente. Ne siamo sicuri. E siamo anche certi che saprà meritarsi tutto l’affetto dei suoi nuovi tifosi: se lo è guadagnato con la sola decisione di accettare un’avventura così diversa da quelle alle quali era abituato.

    Certo è curioso che il colpo di mercato forse più affascinante nella storia della Salernitana non lo porti a compimento un presidente, ma un trust, al quale è stato affidato il compito di cedere il club perché i suoi proprietari, il figlio e il cognato di Lotito, erano riconducibili alla Lazio. Come se un organismo freddo e burocratico avesse più passione per il calcio di un padrone in carne e ossa. Tant’è. L’importante è che Ribery rimanga tra noi, nel nostro calcio, e che possa entusiasmare Salerno. Caro Franck, da oggi ti vogliamo bene più di prima. 

    @steagresti
     

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