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    L’alleanza mai nata tra Fiorentina ed Inter: da Toni a Bernardeschi

    L’alleanza mai nata tra Fiorentina ed Inter: da Toni a Bernardeschi

    • Claudio Masini
    Erano stati parte dello stesso Consiglio d’Amministrazione Diego Della Valle e Massimo Moratti, quello dell’Inter, da fine maggio 1995 al 2001, giusto un anno prima che il marchigiano rilevasse quanto restava della Fiorentina, fallita e caduta fino alla C2. La famiglia di Casette d’Ete si era sempre manifestata come simpatizzante interista e quasi scontata sembrava anche un’alleanza nel mondo del calcio, una volta che la società viola fosse risalita ai vertici del nostro pallone: non a caso la allora Florentia Viola volle celebrare la sua prima promozione, in C1 (poi divenuta B, causa “Caso Catania”), proprio con un’amichevole contro l’Inter, nel maggio 2003.

    Non si dovette attendere molto però per ritrovare le due società nella stessa serie: appena un anno dopo infatti la Fiorentina vinse lo spareggio con il Perugia e tornò in Serie A. Primo intento dei Della Valle era quello di riformare il mondo del calcio, a partire dai diritti televisivi: la società gigliata cercò di creare un fronte opposto a quello legato alle grandi del pallone, che incameravano la maggioranza delle risorse, e la speranza di Diego Della Valle era proprio l’Inter. Il tentativo di alleanza però andò a vuoto  e scaturì anzi una rottura piuttosto insanabile dei rapporti. Rottura che coinvolse anche il calciomercato e che infatti ha visto una collaborazione pressoché nulla tra le due parti, per non parlare di ostracismo.

    Già nel 2004 infatti sembrava che Fiorentina ed Inter dovessero soffiare al Palermo Javier Ernesto Chevanton, attaccante emergente e che nel Lecce aveva fatto faville: i nerazzurri l’avrebbero lasciato in prestito a Firenze per un anno. Ma non avvenne niente di tutto ciò e l’uruguaiano se ne andò al Monaco per una decina di milioni. Stessa sorte toccata anche a Mohamed Kallon: il sierralionese sembrava destinato al prestito viola ma anche qui ebbe la meglio il club monegasco. Da queste due semiscottature però di affari se ne sono imbastiti a fatica, con il culmine del contrasto che fu toccato nell’estate del 2006: Luca Toni era reduce dai 31 gol e dalla Scarpa d’Oro con la maglia viola ma dal ritiro della Nazionale, con cui stava per diventare Campione del Mondo, fece capire di volersene andare da Firenze. L’Inter aveva convinto il ds Corvino con un’offerta intorno ai 25 milioni: ma Diego Della Valle alzò la voce e “costrinse” l’attaccante a rimanere, per salvare la Fiorentina, penalizzata prima di 19 e poi di 15 punti, causa Calciopoli.

    Nel corso degli anni di calciatori che hanno vestito entrambe le maglie ce ne sono stati eccome: Zanetti, Zarate, Brocchi, Mutu, Vieri e Frey, prima nerazzurri e poi viola; Jimenez, Pazzini, Osvaldo, Kuzmanovic, Ljajic e Felipe Melo, prima viola e poi nerazzurri. Nessuno di questi però è passato direttamente da un club all’altro, sintomo di un rapporto ancora da ricostruire. Anche per questo l’interesse dell’Inter per Badelj, e soprattutto per Bernardeschi, sembra di difficile concretizzazione.


     

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