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    L’abbraccio tra Vialli e Mancini, simbolo dell’Italia che lotta e immagine di un’amicizia eterna

    L’abbraccio tra Vialli e Mancini, simbolo dell’Italia che lotta e immagine di un’amicizia eterna

    • Marco Bernardini
    I successi più belli e meritati sono quelli che vengono raggiunti attraverso la sofferenza. Vincere facile può anche piacere e fare comodo, ma arrivare il fondo al traguardo sfiniti dopo essere riusciti a dimostrare di possedere cuore e anima oltre al talento è certamente più gratificante. L’applauso del pubblico, in quel caso, sarà un’autentica ovazione. L’Italia che ha battuto l’Austria in una gara da lottatori merita, comunque, il premio della standing ovation.

    La Storia, anche quella del pallone, può essere raccontata con immagini illustrative. Il capitolo azzurro di ieri sera va oltre le fotografie dei gol segnati da Chiesa da Pessina. Esiste un fotogramma che trovo stupendo e che permette di penetrare fin dentro l’anima della nostra nazionale per poterne scandagliare gli angoli meno illuminati profondi consentendoci di capire perchè, comunque vada, saranno state notti magiche. E’ quello che fissa il momento in cui Gianluca Vialli e Roberto Mancini si abbracciano con vigore ma anche con tanta tenerezza.

    Il commissario tecnico della rivoluzione calcistica italiana e l’uomo che sottotraccia e senza apparenti incarichi esecutivi di campo rappresentano il simbolo di questo piccolo miracolo laico azzurro unici come un'unica entità. E lo sono per davvero in virtù di un passato professionale sinergico come pochi ma soprattutto per il loro essere riusciti a cementare un’amicizia eterna priva di se e di ma. Ebbene, il volto più bello e più significativo di questa nazionale che sa soffrire credo sia proprio quello di Gianluca Vialli il quale porta addosso e dentro i segni della sua storia recente.

    Certamente per alcuni versi fortunato rispetto a tanti altri che lo sono stati meno di lui, Vialli la dimostrazione vivente che anche alcune missioni impossibili come per esempio quella di domare la Bestia possono essere portate a termine con successo. Vialli, lo dice lui stesso, potrebbe non esserci più in questo mondo. Invece fortunatamente è qui con noi. Non solo possiede e manifesta la grinta e lo spirito indomito del gladiatore magari non invincibile ma sicuramente mai disposto a cedere. Un manifesto al Bene contro il Male, alla Felicità contro il Dolore, alla Festa contro la Tragedia. Un esempio di trionfo figlio della sofferenza. I giovani azzurri hanno imparato da lui la lezione.

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