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    Kulusevski e l'addio alla Juve: 'Un anno e mezzo in prestito, non è stato bello...'

    Kulusevski e l'addio alla Juve: 'Un anno e mezzo in prestito, non è stato bello...'

    Dejan Kulusevski si è lasciato la Juventus alle spalle, il Tottenham ha acquistato definitivamente il suo cartellino e ora costruisce un futuro con lui. Una svolta tanto attesa dall'esterno svedese, che nel podcast di Aftonbladet racconta: "Finalmente conosco il mio futuro, so dove giocherò e vivrò. Siamo persone anche noi, non vuoi girare troppo in prestito ma trovare un posto che desideri, che sia una casa, dove pianificare il futuro con la famiglia. La situazione non è stata gestita come si doveva, chiaramente avrei voluto sapere molto prima e non dovermi sedere ad aspettare che venisse presa una decisione. Ma capisco che sia servito del tempo in più, sono cambiate numerose persone nel club e in panchina... Dopo un prestito di un anno e mezzo, non vedo l'ora di costruirmi un futuro nel Tottenham".

    POSTECOGLOU - Kulusevski parla poi di Ante Postecoglou, nuovo tecnido del Tottenham: "Ho capito che era interessato a me, a tenerci. Sono contento che abbiamo un nuovo allenatore, porterà nuove idee. Ho sentito sempre cose buone su di lui".

    LO STOP PER IL MONDIALE - Come ha vissuto lo stop per il Mondiale in Qatar? "E' stato un periodo davvero brutto, pessimo - spiega Dejan -. Ci siamo allenati ma mancavano le energie, era tutto buio... Non c'era grande gioia o voglia di giocare".

    L'ESONERO DI CONTE - Cosa è successo nella seconda parte della stagione, intorno all'esonero di Antonio Conte? Kulusevski racconta: "Iniziavamo le partite e ci trovavamo sotto 3-0, una situazione come non avevo mai vissuto prima. Pensavo soltanto: ma che sta succedendo? Tornavo a casa scioccato, era difficile spiegare a familiari e amici cosa stesse succedendo, non riconoscevo me stesso".

    IL 6-1 CONTRO IL NEWCASTLE - Il culmine, la sconfitta per 6-1 contro il Newcastle. Kulusevski: "Preferirei non ricordare, è stato il momento peggiore nella mia carriera. Ho vissuto sensazioni incredibilmente strane... Ci hanno travolti, noi eravamo deboli e traballanti. Mi auguro non accada mai più".

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