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    Kulusevski e Ibra deludono, Morata no: la Spagna vola in Qatar, per la Svezia playoff come 4 anni fa

    Kulusevski e Ibra deludono, Morata no: la Spagna vola in Qatar, per la Svezia playoff come 4 anni fa

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    La Spagna in Qatar, la Svezia agli spareggi, come quattro anni fa quando eliminò l’Italia. Lo ha deciso il gol di Alvaro Morata nei minuti finali di una partita che la Svezia ha avuto anche la possibilità di vincere, ma Ibrahimovic e compagni avevano perso la testa del girone nel suicidio calcistico in Georgia e a Siviglia, costretti a vincere (lo 0-0 avrebbe comunque qualificato gli spagnoli per la miglior differenza-reti), si sono scoperti nel finale, quando hanno preso gol. In 90' ci sono stati appena tre tiri nello specchio della porta, due sono stati del centravanti della Juve che ha realizzato il riscatto definitivo nel suo Paese dopo le critiche e le minacce post-Europei.


    POSSESSO E CONTROPIEDE. Il primo tempo della Spagna è stato un saggio del suo calcio quando non trova spazio: possesso palla (71 per cento al 45'), alta precisione nei passaggi (90 per cento), ma alla resa dei conti solo tre tiri in porta, nessuno però fra i pali dell’ex romanista Olsen e solo uno (sinistro di Sarabia) un po’ pericoloso. Anche la Svezia ha fatto...la Svezia: difesa solida, organizzatissima (Lindelöf ha chiuso ogni varco) e ripartenza a tutto gas e buona tecnica col suo miglior giocatore, Emil Forsberg. Sono state del 10 svedese le uniche due vere occasioni del primo tempo, con un sinistro fuori di poco dopo una sua bellissima iniziativa personale e poi con un destro al volo, su cross di Augustinsson, indirizzato sul secondo palo e uscito di niente. Lo 0-0 era sufficiente alla Spagna per qualificarsi al Mondiale, ma la sua partita era troppo povera di occasioni e il risultato a rischio, come si è visto nelle due conclusioni di Forsberg, il fantasista del Lipsia.

    CON MORATA. La ripresa è cominciata con un altro spavento per i 50.000 de La Cartuja di Siviglia. Azpilicueta ha sbagliato un appoggio davanti alla sua area, Isak ha calciato al volo ma alto. E di nuovo Forsberg ha avuto la possibilità di segnare, ma stavolta ha solo sfiorato la palla davanti a Unai Simon. La Svezia non mollava e Luis Enrique, dopo un quarto d’ora, ha provato a ravvivare il suo attacco con Morata e Rodrigo al posto di Raul De Tomas e Sarabia. Con un bel movimento il centravanti della Juve si è creato lo spazio per una conclusione pericolosa, ma imprecisa.

    E CON IBRAHIMOVIC. Sorprendente la risposta del ct svedese Andersson che al 19' ha tolto giustamente l’opaco Kulusevski ma incredibilmente il miglior giocatore della sua nazionale, Forsberg. Decisione inspiegabile. Al loro posto l’ex palermitano Quaison e il bolognese Svanberg. Ancora pochi minuti ed è entrato anche Ibrahimovic. Attacco nuovo anche per la Svezia con Ibra prima punta e Quaison alle sue spalle. Il primo tiro nello specchio della porta è stato di Morata (parata facile di Olsen), così come quello decisivo a 4' dalla fine. La Svezia si era spinta in avanti alla ricerca del gol-vittoria/qualificazione, ha lasciato un po’ di spazio che Dani Olmo ha sfruttato per far partire una sassata dal limite dell’area, Olsen ha deviato la palla sulla traversa, Morata c’è arrivato per primo, anzi, da solo, l’ha controllata e mentre l’ex portiere della Roma si stava rialzando l’ha battuto con uno scavetto. Per un attimo ha creduto di essere in fuorigioco, l’esultanza è arrivata con un attimo di ritardo, puntuale invece il tocco del gol.

    GLI “ITALIANI”. Kulusevski (Juventus): ha fatto la seconda punta, al fianco e non alle spalle di Isak. Il primo spunto dopo mezz’ora trascorsa a intercettare (con scarso successo) l’avvìo della manovra spagnola. E’ partito una sola volta, al 30', e lo ha fatto con un bel dribbling su Jordi Alba. Nient’altro da segnalare al suo attivo. Quindi, poco. Ekdal (Sampdoria): il solito lavoro dinamico e tattico, per accorciare ora su Busquets ora sul talentuoso Gavi, un lavoro fatto bene, con ordine e intelligenza. Morata (Juventus): è stato decisivo anche se ha giocato solo l’ultima mezz’ora. Si è presentato con un tiro di esterno destro fuori non di molto. Inguardabile la sua seconda conclusione, ma al momento giusto ecco il guizzo e il colpo della vittoria. Svanberg (Bologna): ha portato un po’ di corsa nel centrocampo svedese e ha tentato una rovesciata che, se avesse avuto successo, sarebbe passata alla storia. Ibrahimovic (Milan): i tifosi spagnoli lo temevano, tanto da ricoprirlo di fischi quando è entrato per l’assalto finale, a 20' dalla fine. Ma Ibra si è fatto notare solo per un fallaccio, non visto da Brych, su Azpilicueta. Meritava il giallo.


    IL TABELLINO 

    Spagna-Svezia 1-0

    SPAGNA (4-3-3):
    Unai Simon 5,5; Azpilicueta 6 Laporte 6,5 Pau Torres 6,5 Jordi Alba 6,5; Gavi 6,5 (44' st Brais Mendez sv) Busquets 6,5 Soler 5,5 (28' st Merino 6); Sarabia 6 (15' st Morata 7) Raul De Tomas 5,5 (15' st Rodrigo 6) Dani Olmo 7 (44' st Rodri) sv. Ct: Luis Enrique 6,5

    SVEZIA (4-4-2): Olsen 6,5; Krafth 6 (35' st M. Olsson sv) Lindelöf 7 Nilsson 6,5 Augustinsson 6; Claessen 5,5 Ekdal 6,5 K. Olsson 6 Forsberg 7,5 (19' st Svanberg 6); Kulusevski 5,5 (19' st Quaison 5,5) Isak 5 (28' st Ibrahimovic 5,5). Ct: Andersson 5

    ARBITRO: Brych (Germania) 5,5

    MARCATORI: 41' st Morata (Sp) 


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