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    Kovacic sveglia, all'Inter serve un leader

    Kovacic sveglia, all'Inter serve un leader

    • Emanuele Tramacere

    Altro flop, quinta partita consecutiva senza vittorie in campionato e ennesima prestazione a fasi alterne. L'Inter non vince e sebbene convinca per i primi 45 minuti difetta clamorosamente in personalità, carattere e voglia di rivalsa. E l'uomo simbolo di questa squadra, Mateo Kovacic, colui su cui tutti contano per risollevare una stagione negativa che vede i nerazzurri in 12esima posizione in classifica, è anche l'emblema di tutte le mancanze che vengono imputate a questa formazione.

    'NON SIAMO UNA GRANDE SQUADRA' - Sì perchè dal 20enne croato alla sua terza stagione in Serie A, l'Inter e i tifosi nerazzurri possono e devono aspettarsi di più. Le parole pronunciate ai microfoni di Sky Sport sono una pugnalata al cuore di chi continua a credere in lui: "Non siamo una grande squadra e sicuramente non siamo da primi tre posti". Parole dure, sicuramente ben lontane da chi può essere innalzato per qualità tecniche a vero leader e trascinatore dello spogliatoio.

    DUBBIO TATTICO - Ma nel momento più buio di questa Inter anche le doti tecnico tattiche del talentuoso centrocampista iniziano incredibilmente a traballare. Kovacic è indubbiamente il giocatore con più tasso tecnico dell'intera rosa a disposizione di Roberto Mancini. Uno dei pochi in grado di saltare l'uomo in velocità, accelerare nello stretto e creare la superiorità numerica. Ma lo può fare soprattutto partendo dal ruolo di mezz'ala di centrocampo. Mancini però dal suo approdo sulla panchina dell'Inter lo ha provato prima esterno d'attacco nel tridente offensivo nel derby e poi, contro l'Udinese, da trequartista (decentrato sulla sinistra) alle spalle del tandem Palacio-Icardi. Un dubbio tattico che solo il recupero di Hernanes potrà chiarire. Con il brasiliano al 100% il centrocampista croato tornerà naturalmente a completare la linea a tre in mediana.

    RINNOVO IN BILICO - Se ai dubbi tattici si aggiunge anche la telenovela legata al rinnovo del suo contratto (da 1,5 milioni di euro attualmente in scadenza nel 2017) il quadro diventa completo. L'Inter è virtualmente costratta a trovare l'accordo per non rischiare di perdere uno dei pochi gioielli della rosa, in quanto il ragazzo è richiestissimo. Ma Kovacic richiede un adeguamento del suo stipendio ai massimi salariali previsti dal bilancio nerazzurro. Una richiesta a cui, al momento, non corrispondono i fatti sul rettangolo verde. Uno stipendio da top player, non trasforma un talentuoso giocatore in un campione. Mancini ha bisogno di un grande Mateo Kovacic, che ora deve iniziare ad essere quel trascinatore che l'Inter ha finora apprezzato soltanto a piccoli sprazzi.

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