Kovacic come Coutinho: serve pazienza
Un talento incompiuto, una voglia di esplodere che sta condizionando il suo rendimento. Un'altalena di prestazioni e grandi giocate che a soli 20 anni sono al limite della normalità. Mateo Kovacic è questo e altro ancora, ma principalmente, in casa Inter, è un investimento (anche importante data la cifra investita per lui) che va tutelato.
ZITTIRE I CRITICI - Un gol alle critiche. Il centrocampista croato aveva risposto così a tutti i suoi detrattori nella partita vinta con largo merito contro il Cagliari. Suo il gol dell'1-0 e suo anche il dito portato alla bocca per zittire tutti e mostrare al mondo che quello è il vero Kovacic. Già, ma qual è il vero Mateo? Quello visto contro il Cagliari, decisivo per sè e per i compagni, coraggioso nel prendere in mano la squadra, o quello timido, impacciato e completamente estraneo alla manovra visto contro la Fiorentina?
COME COUTINHO - Più semplicemente Kovacic sta effettuando un percorso molto simile al suo predecessore, Philippe Coutinho, coccolato, aspettato (poco) e poi ceduto sull'altare delle necessità di bilancio. Arrivato in Italia giovanissmo Cou ha prima esordito nel ruolo di esterno d'attacco, poi si è spostato più al centro da trequartista alle spalle delle punte e, infine ha provato anche ad adattarsi nel ruolo di esterno di centrocampo in una linea a 5. Una follia tattica figlia del triplo cambio di allenatore che non ha mai permesso al brasiliano di trovare continutà, la stessa che oggi, al contrario, sta trovando al Liverpool in cui incanta con giocate decisive come quella contro il Manchester City.
SERVE PAZIENZA - Kovacic nelle idee della dirigenza nerazzurra ha preso il posto proprio di Coutinho. Arrivato dopo la cessione del brasiliano ai Reds per circa 13 milioni di euro, l'ex Dinamo Zagabria ha dovuto subito imporsi nell'Inter di Stramaccioni come regista di centrocampo. Il cambio con Mazzarri l'ha spostato nel più congeniale ruole di cursore di centrocampo salvo poi essere costretto ad inventarsi trequartista alla corte di Roberto Mancini. Kovacic di fatto è un giocatore che sa fare tutto, ma non è specializzato in niente. Ma il talento c'è e si vede in ogni singola giocata, nel modo in cui a soli 20 anni accarezza il pallone sbagliando raramente ogni singolo appoggio. Serve pazienza, quella che è mancata con Coutinho e che, purtroppo, potrebbe non esserci anche in estate quando le esigenze di bilancio e la penalizzazione imposta dal Fair Play Finanziario imporranno al club una cessione importante. Kovacic è sicuramente uno dei pochi gioielli che l'Inter può piazzare sul mercato, rischiando, fra un paio di stagioni di ritrovarsi a rimpiangerlo proprio come per Coutinho.
Emanuele Tramacere