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Koulibaly: 'Ho liberato il Napoli di un peso, lo scudetto sarebbe anche mio. No alla Juve per non mancare di rispetto'
Attualmente ai box, per un infortunio che gli impedirà di scendere in campo domani sera con la maglia del Chelsea contro la Dinamo Zagabria nell'ultimo match dello stesso girone di Champions League contro il Milan, Kalidou Koulibaly si gode il "suo" Napoli dal salotto dell'appartamento nel quartiere londinese di Fulham.
Dalle pagine de Il Corriere della Sera, il forte difensore senegalese parla tanto della sua ex squadra ed inevitabilmente la prima domanda va subito dritta al cuore. Pentito di aver lasciato Napoli? "Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco. Sento ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli. Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra". Un Napoli che domina gli avversari, come quello dei 91 punti di Sarri ("Impossibile fare paragoni, era un calcio diverso") e che può dunque puntare allo scudetto? Oggi anche quando non dominano uccidono le partite, sono straordinari. Li vedo solidi, compatti. Se accadesse corro a Napoli a festeggiare, sarà uno scudetto anche mio".
Il sospetto, insito in molte analisi sulla forza del gruppo allenato da Spalletti, è che l'addio di Koulibaly e di molti altri senatori abbia in qualche modo liberato di un peso lo spogliatoio azzurro. "Non credo che siano migliorati. In allenamento li ho sempre visti forti. Oggi si sono liberati. Non si nascondono dietro i giocatori importanti. Guardandoli, non ho alcun rimorso: non avevano più bisogno di me", conferma Koulibaly. Che ha parole dolci per Spalletti, tra gli artefici di questo "miracolo": "Mi ha capito al primo sguardo. Ogni giorno passavo nel suo ufficio e chiacchieravamo prima dell’allenamento. Ha sempre detto a tutti noi di credere in lui. Quando parlava di scudetto lo prendevano per pazzo, oggi sta dimostrando che aveva ragione".
Così attratto ancora dal Napoli e dalle vicende del campionato italiano ("Molto equilibrato, con la sorpresa della Juve che nessuno pensava fosse così in ritardo. Ho incrociato il Milan in Champions, resta una squadra forte"), Koulibaly non nega di essere stato corteggiato da altri club di Serie A prima di scegliere Londra: "Mi voleva Allegri? Lo sta dicendo lei (ride, ndr). Una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto".
Dalle pagine de Il Corriere della Sera, il forte difensore senegalese parla tanto della sua ex squadra ed inevitabilmente la prima domanda va subito dritta al cuore. Pentito di aver lasciato Napoli? "Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco. Sento ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli. Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra". Un Napoli che domina gli avversari, come quello dei 91 punti di Sarri ("Impossibile fare paragoni, era un calcio diverso") e che può dunque puntare allo scudetto? Oggi anche quando non dominano uccidono le partite, sono straordinari. Li vedo solidi, compatti. Se accadesse corro a Napoli a festeggiare, sarà uno scudetto anche mio".
Il sospetto, insito in molte analisi sulla forza del gruppo allenato da Spalletti, è che l'addio di Koulibaly e di molti altri senatori abbia in qualche modo liberato di un peso lo spogliatoio azzurro. "Non credo che siano migliorati. In allenamento li ho sempre visti forti. Oggi si sono liberati. Non si nascondono dietro i giocatori importanti. Guardandoli, non ho alcun rimorso: non avevano più bisogno di me", conferma Koulibaly. Che ha parole dolci per Spalletti, tra gli artefici di questo "miracolo": "Mi ha capito al primo sguardo. Ogni giorno passavo nel suo ufficio e chiacchieravamo prima dell’allenamento. Ha sempre detto a tutti noi di credere in lui. Quando parlava di scudetto lo prendevano per pazzo, oggi sta dimostrando che aveva ragione".
Così attratto ancora dal Napoli e dalle vicende del campionato italiano ("Molto equilibrato, con la sorpresa della Juve che nessuno pensava fosse così in ritardo. Ho incrociato il Milan in Champions, resta una squadra forte"), Koulibaly non nega di essere stato corteggiato da altri club di Serie A prima di scegliere Londra: "Mi voleva Allegri? Lo sta dicendo lei (ride, ndr). Una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto".