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Koulibaly è il muro del Napoli: il futuro tra scudetto e Champions, ma la Coppa d'Africa fa paura
LA RINASCITA - Gli ultimi due anni hanno visto una fase calante di quello che tra la guida Sarri e gli inizi di quella Ancelotti era considerato uno dei centrali difensivi più forti al mondo. Tra prestazioni sottotono e infortuni l'impatto negativo nel reparto arretrato del Napoli si è visto. Oggi però in campo c'è un gigante che è tornato ad essere quel muro di sempre, probabilmente ancor più roccioso, pronto a spingersi in avanti e dare una mano alla manovra azzurra con le sue enormi qualità. Spalletti non può rinunciare a Koulibaly, infatti con Di Lorenzo è il giocatore con più minuti nelle gambe in questo avvio di stagione, non avendo saltato neanche un secondo dei dodici impegni affrontati dal Napoli. La differenza si vede tutta, non a caso il Napoli ha subito solo tre gol. Ieri contro la Roma ha dato l'ennesima dimostrazione (qualora ce ne fosse ancora bisogno) risultando decisivo soprattutto nelle ripartenze giallorosse quando ha murato ogni singolo tentativo avversario.
UN GRANDE UOMO - Dietro al grande calciatore si nasconde anche una persona speciale. Koulibaly difficilmente perde le staffe, per episodi di gioco non gli è mai successo. Solo in occasione di tristi episodi razzisti che ogni tanto lo colpiscono. È accaduto quasi tre anni fa a Milano contro l'Inter e si è ripetuto in maniera forte quest'anno a Firenze. La prima reazione è stata quella di individuare il principale responsabile della brutta offesa nei suoi confronti ("scimmia di me**a") per poi rivelare il suo sentimento del momento e la sua disponibilità a chiarire con il diretto interessato quanto accaduto: "Non ci ho dormito per due notti e ho anche pensato avessi sbagliato io. Mi hanno chiamato da Firenze e per me sarebbe un piacere incontrarlo per capire cosa sia successo nella sua testa".
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L'OSTACOLO - Visto un rendimento del genere e un affiatamento unico in coppia con Rrahmani, i tifosi del Napoli un po' di paura iniziano ad averla. Paura per ciò che accadrà a gennaio, dato che Koulibaly andrà a giocare la Coppa d'Africa con il Senegal. Juventus, Sampdoria, Bologna e Salernitana se dovesse riuscire ad arrivare fino in fondo, in finale. La speranza è che si riesca a trovare una soluzione alternativa, cosa che oggi sembra veramente molto difficile. Altrimenti i tifosi dovranno augurarsi che il loro K2 perderà quanto prima con il suo Senegal.
IL FUTURO - Davanti c'è un'intera stagione ancora tutta da giocare e bisognerà ragionare partita dopo partita, giorno per giorno. Perché servirà arrivare all'obiettivo principale, ovvero la riconquista di un posto in Champions. Oggi il margine è già ampio rispetto a chi insegue, visto che la quinta classificata Atalanta insegue a quota 15 punti, dieci in meno rispetto agli azzurri. Sarebbe un traguardo importante soprattutto per le ambizioni della società che ripartirebbe senza dover andare in contro a sacrifici importanti come stava per accadere quest'estate. In caso di mancato accesso alla prossima Champions League, infatti, De Laurentiis prenderà nuovamente in considerazione offerte concrete per giocatori con un ingaggio importante. Come ad esempio Koulibaly, che percepisce 6 milioni netti a stagione. Non verrebbe presa più in considerazione una mossa come quella del 2018 quando il presidente del Napoli rifiutò i circa 110 milioni di sterline messi sul piatto da parte del Manchester United per il forte difensore senegalese. Il rendimento attuale del Napoli fa pensare a tutt'altro, ovvero alle prime quattro posizioni centrate e magari al sogno scudetto che manca da trentadue stagioni ai piedi del Vesuvio. Soprattutto con quest'ultima ipotesi si penserà al prossimo passo da fare con lo stesso Koulibaly, ovvero blindarlo con un nuovo contratto (che attualmente ha scadenza a giugno 2023). Tanto passerà dai risultati di un Napoli che oggi va fortissimo, anche grazie al suo muro senegalese, Kalidou Koulibaly.
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