Kolo Muani e quel provino col Vicenza: "Ricordo un gol pazzesco in rovesciata". Il racconto a CM
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Che impressione le aveva fatto?
"Eravamo una squadra di basso livello, e lui spiccava di gran lunga su tutti. Non doveva stare a Vicenza, ero sicuro che lì a breve il suo futuro sarebbe stato in qualche club più importante".
Come mai poi non firmò col Vicenza?
"Perché era talmente bravo che il padre decise di mandarlo via. E penso abbia fatto la cosa giusta, considerando anche che quel Vicenza non era quello attuale: stavamo per fallire e non c'erano i mezzi per andare avanti".
Che ricordo ha del Kolo Muani diciassettenne?
"Mi è rimasto impresso il suo sorriso, ho il ricordo di un ragazzo sempre sorridente. Quando è andato via si è messo a piangere perché con noi si trovava bene. Io l'ho sempre trattato come fosse un giocatore tesserato, facevo così con tutti quelli che arrivavano in prova. E anche nello spogliatoio si era inserito subito bene".
La prima immagine del giovane Randal?
"Non mi ricordo se fosse in allenamento o in un'amichevole, ma fece un gran gol in rovesciata. Per la fisicità che aveva già all'epoca, non pensavo potesse essere così agile".
Cosa l'ha colpita all'epoca?
"La sua educazione e, soprattutto, il fatto che ascoltava molto. Voleva imparare e crescere, si applicava. Non so se capiva quello che gli dicevo perché non parlava bene l'italiano, ma sorrideva e faceva esattamente quello che serviva: come tutti i giocatori bravi tecnicamente, era capace sempre di uscire dalle difficoltà nel migliore dei modi".
Si aspettava di vederlo a livelli così alti?
"Sinceramente no, non pensavo di vederlo alla Juventus. Da ragazzino era forte, ma chiaramente era ancora piccolo e in una carriera può succedere di tutto".
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È khaby lame, non vedo altro