Kobe Bryant, simbolo del Milan che fu
MALINCONIA - Kobe ha potuto vedere i momenti più alti e quelli più bassi della storia recente rossonera: quando ha esordito in NBA nel 1996, il Milan era reduce dalla vittoria in campionato con Capello in panchina, per poi sprofondare la stagione seguente all'11° posto con la staffetta Tabarez-Sacchi. Negli ultimi anni Bryant e il Diavolo sono in un certo senso andati a braccetto, purtroppo sulla strada del declino: una squadra non all'altezza del suo talento e troppi infortuni hanno reso il cestista statunitense l'ombra di quello che è stato, così il Milan ha vissuto un crollo verticale dall'addio di Ibrahimovic e Thiago Silva nel 2012, ultimi Campioni ad aver indossato la maglia del Milan. Il ritiro di Kobe Bryant segna la fine di un'era nel basket, il Milan lo saluta tramite il proprio profilo Twitter e simbolicamente si riconosce nella situazione del Mamba: con la cessione di quote societarie a Mr Bee alle porte e una rivoluzione nella rosa già avviata la scorsa estate il Milan ha a suo modo chiuso un'era, quella del Milan fatto di campioni già affermati. Ora i rossoneri guardano con fiducia a Donnarumma, Calabria, Romagnoli, Niang: sono loro i pilastri sui quali ricostruire una nuova epoca vincente, sono loro che possono diventare i nuovi campioni di cui il Milan ha bisogno. Salutiamo Kobe Bryant, che a sorpresa potrebbe decidere di concedersi un'ultima stagione in Italia, dove è cresciuto da ragazzino e dove si è appassionato al Milan e dove sperano lui e i tifosi rossoneri possa vedere nuovamente il Diavolo vincere.
Everybody wants to be a Champion, you are a true LEGEND! All the best @kobebryant! #weareacmilan #KobeBryant pic.twitter.com/YmQKQvZ1n0
— AC Milan (@acmilan) 30 Novembre 2015
Federico Albrizio
@Albri_Fede90