Kjaer-Caldara un anno dopo: il piano dell'Atalanta sul riscatto, ma l'affare l'ha fatto solo il Milan
LO SCAMBIO - Già, Kjaer e Caldara. Per comprendere meglio questa storia occorre riavvolgere il nastro fino al 9 gennaio dello scorso anno. Il Milan, in totale crisi di risultati e non solo, sceglie di puntare su Simon Kjaer, ai margini del progetto di Gasperini dopo le sole 5 presenze (tre da titolare). I rossoneri cercano un'alternativa a Musacchio e liberano spazio cedendo proprio alla Dea Mattia Caldara, a sua volta sbarcato a Milano nell'operazione Higuain. Il difensore bergamasco, falcidiato dagli infortuni, torna a casa dopo due anni: a Milano lo si è visto due volte in due anni. Colpa dei (soliti) problemi fisici: infortuni muscolari, lacerazione del tendine d'achille, rottura del crociato e ritardi di condizione ne hanno complicato l'avventura rossonera. E così, per ritrovare un talento mai veramente sbocciato, ecco la chance di riabbracciare il maestro Gasperini e la sua Atalanta.
AFFARE MILAN: ORA L'ATALANTA... - A un anno di distanza, la realtà ha completamente stravolto i pregiudizi. Perché il danese è diventato punto fermo del Milan che oggi guida il campionato: 19 gare su 20 lo scorso anno (tre saltate per infortunio); addirittura 21 partite su 21 dal 1' in questa stagione, dove solo un problema muscolare lo ha costretto a saltare sei match. Discorso totalmente differente per Caldara, a cui la cura-Bergamo è servita parzialmente. Il bilancio della passata stagione recita 15 partite da titolare, quello dell'attuale soli 54 minuti giocati in sei mesi. Colpa di un nuovo problema al tendine rotuleo e della folta concorrenza, che vede Gasperini puntare su Toloi, Romero e Djimsiti con Palomino prima alternativa. Una situazione che si ripercuote anche sul futuro: Caldara, infatti, è a Bergamo in prestito gratuito per 18 mesi con diritto di riscatto a 15 milioni. A giugno, dunque, la Dea dovrà scegliere il da farsi: secondo quanto appreso da calciomercato.com, l'intenzione resta quella di mantenerlo in rosa, ma la decisione è rinviata ad aprile, quando sarà più chiara anche la condizione fisica del ragazzo.