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Kirk esonerato dal Leicester femminile: 'Avevo una relazione con una giocatrice'
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Willie Kirk è stato esonerato qualche mese da parte del Leicester femminile e in una lunga intervista concessa al Daily Mail esce allo scoperto confessando il vero motivo dell'allontanamento.
Il tecnico ha intrecciato una relazione con una sua giocatrice, della quale non è stata rivelata l'identità. Kirk si dice pentito e riconosce di aver compiuto un grave errore, ma allo stesso tempo ritiene di aver subito un trattamento eccessivo da parte delle Foxes.
L'INIZIO DELLA RELAZIONE - Kirk racconta: "i sono una serie di pesi che devo togliermi dallo stomaco. Prima di tutto io e mia moglie siamo separati da più di un anno. Penso che la gente in questo momento dica “è un cattivo allenatore, è un cattivo marito, è un cattivo essere umano".
L'ex tecnico del Leicester femminile rivela come sia stata la calciatrice a contattarlo "per esprimere i suoi sentimenti per me".
Kirk inizialmente avrebbe rifiutato le avances della giocatrice, finché la stessa non si è infortunata: "Poco prima di Natale ho accettato di incontrarla. Era infortunata, quindi questo non mi avrebbe impedito di fare il mio lavoro perché non poteva essere convocata. Ovviamente stavo cercando di giustificarmi con me stesso. Dopo Natale abbiamo iniziato a vederci una volta alla settimana, lei veniva qui, oppure la settimana dopo andavo da lei".
IL VIAGGIO IN ITALIA - A febbraio, durante la pausa per le Nazionali, Kirk ha corso un rischio che poi si è rivelato fatale: un viaggio in Italia.
Il tecnico racconta: "Le ho detto che sarei andato qualche giorno a Milano. E lei ha detto “Perché non partiamo insieme?” Le ho detto che era un passo troppo rischioso, ma alla fine abbiamo deciso di allontanarci qualche giorno. Ci siamo convinti a vicenda che potevamo farcela. Siamo partiti in giorni diversi e abbiamo trascorso due notti in Italia, poi siamo tornati con voli separati. Quando siamo tornati, ci siamo detti: "Penso che siamo andati troppo oltre, dobbiamo resistere fino alla fine della stagione e o lascerò il club io o lo lascerai tu".
LA DENUNCIA - Qualche settimana dopo, a Leicester è giunta la denuncia da parte del dirigente di un altro club del campionato inglese femminile.
"Sono stato convocato a una riunione in cui mi hanno detto che era stata presentata una denuncia contro di me e che l'avvocato del club si sarebbe messo in contatto con me - racconta Kirk -. Dopo dieci giorni, mentre ci stavamo preparando per la partita di FA Cup contro il Liverpool, quindici minuti prima dell'ultima sessione del venerdì, sono stato trascinato in ufficio. Mi hanno detto: "Abbiamo bisogno che tu sia onesto con noi" hai una relazione con una giocatrice? Sappiamo tutto, sappiamo che sei stato in Italia, sappiamo che è iniziato poco prima di Natale".
L'ESONERO - La squadra è stata affidata ad interim all'assistente Jennifer Foster. Kirk ha successivamente ammesso la relazione e, dopo un'indagine di tre settimane, è stato licenziato per colpa grave.
Il tecnico ha presentato ricorso, ma è stato respinto, mentre la calciatrice con cui aveva una relazione è rimasta in squadra.
Kirk spiega: "Dopo la mia confessione, sono stato trattato e mi sono sentito come un criminale. Credo che il club avrebbe potuto gestire meglio la situazione. Ho avuto la sensazione che ci fosse una mancanza di coerenza con le indagini precedenti. Certo, è colpa mia, non avrei mai dovuto fare nulla. Esiste un codice di condotta, io sono stato coinvolto nella sua attuazione e nel rispettarlo giorno per giorno e nel cercare di definire i nostri standard, quindi è assolutamente ridicolo che sia io quello che lo ha violato. Per quanto difficile sarebbe stato, ho sentito che avrei avuto bisogno di un incontro con lo staff e le calciatrici per spiegarmi, scusarmi faccia a faccia e dare la mia versione della storia. Forse non mi avrebbero tenuto, ma non lo sapremo mai".
LA RELAZIONE E' ANCORA IN CORSO - Nonostante tutto quello che è successo, la storia tra Kirk e la giocatrice del Leicester prosegue ancora oggi: "Ho odiato me stesso. Odiavo il club. Ho avuto momenti in cui mi sono risentito per la relazione, anche se è ancora in corso. Non si trattava di un allenatore che esercitava il proprio potere dicendo: ‘Vieni a letto con me e ti metterò nell'undici titolare'. Non sono un criminale, non ho commesso un crimine. Ho messo a repentaglio un ambiente e questa è una cosa piuttosto grave. Il club ha commesso degli errori in passato, sono arrivato, ho ribaltato un gap di punti che non era mai stato recuperato prima, ho mantenuto la permanenza nella massima serie. Ora ho commesso un errore e non vogliono avere niente a che fare con me".