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Kean per ora non è un rimpianto: ecco perché la Juve lo ha venduto
LA DECISIONE – Già, perché pur sapendo che sarebbe potuto diventare un grande rimpianto, nella Juve di oggi un ruolo da stella per Kean non sembrava esserci. Al contrario, le offerte non sarebbero mancate, mentre i dirigenti bianconeri si ritrovavano con altre punte bloccate sulla via d'uscita (Higuain e Dybala oggi sono risorse, Mandzukic è un separato in casa). Meglio cogliere al volo l'offerta dell'Everton, forse più bassa del previsto (30 milioni bonus inclusi, con oneri accessori a carico della Juve) ma sempre capace di generare una plusvalenza pressoché totale quando alla scadenza del contratto ormai mancavano meno di 12 mesi. Conservando un gentlemen agreement con l'Everton, per poter pareggiare eventuali offerte future in arrivo per Kean. Che alla fine non è riuscito a convincere realmente la Juve sulla possibilità di diventare un top player assoluto, per motivi che forse col campo hanno meno a che fare rispetto ai timori sulla sua tenuta mentale. Erano quelli i giorni della punizione per motivi disciplinari all'Europeo Under 21 per esempio. E arrivati a ottobre, al di là del rosso rimediato giovedì sera, Kean è ancora a quota zero gol con la maglia dell'Everton: troppo presto per giudicare, anzi tutto lascia intuire che l'attaccante possa sbloccarsi da un momento all'altro. Ma di rimpianti in zona Continassa non ce ne sono. Almeno per ora.