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  • Kean o Chiesa, è ancora ballottaggio. E la Juve studia anche il loro futuro

    Kean o Chiesa, è ancora ballottaggio. E la Juve studia anche il loro futuro

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    Un ballottaggio che Massimiliano Allegri è intenzionato a portarsi dietro fino alle ore immediatamente precedenti alla sentitissima sfida contro la Fiorentina di domenica sera. Moise Kean o il grande ex Federico Chiesa per affiancare Dusan Vlahovic contro gli uomini di Italiano? Il tecnico bianconero ha puntato con decisione sull’attaccante classe 2000 nelle ultime partite che hanno rilanciato prepotentemente le ambizioni di altissima classifica: complice un momento di forma piuttosto importante del numero 18, decisivo ai fini dell’espulsione del milanista Thiaw nel match di San Siro e brillante anche nell’ultimo impegno contro il Verona (con due reti annullate dal Var per questione di dettagli), Chiesa ha potuto gestire con maggiore pazienza il recupero dall'ultimo problema muscolare che gli ha impedito di rispondere alle ultime convocazioni della Nazionale. Nella speranza di ritrovare la forma migliore e tornare ad essere un giocatore decisivo anche partendo dall’inizio e non soltanto come risorsa da ultimi 20-25 minuti.

    KEAN SI GIOCA IL FUTURO - E in queste dinamiche di campo e di spogliatoio, con Allegri fermamente intenzionato a sfruttare al meglio le quattro bocche di fuoco a disposizione nel suo reparto offensivo (c’è anche un Milik determinante a modo suo per risolvere nel finale l’ultima gara con l’Hellas), si inseriscono anche ragionamenti di mercato che non possono essere sottovalutati. Kean, in cerca di un gol che manca dal lontano 1° aprile, è determinato a far fruttare il riscatto obbligatorio scattato la scorsa primavera dall’Everton e che ha impegnato la Juventus per una cifra complessiva di 35 milioni di euro tra parte fissa ed eventuali bonus da far maturare. Da un punto di vista psico-fisico, il centravanti di Vercelli non attraversava un periodo così brillante da diverso tempo e non è un caso che il suo nome sia tornato pure sul taccuino del ct della Nazionale Spalletti. Sotto contratto fino a giugno 2025 col club bianconero, il suo ingaggio da 2,5 milioni netti a stagione è uno dei meno “pesanti” a bilancio e un futuro ancora a Torino passa soprattutto dalla sua capacità di consolidare le gerarchie attualmente ribaltate a suo favore.

    LA VOGLIA DI CHIESA - Anche l’accordo con Chiesa, che a Firenze ha vissuto un periodo fondamentale della sua crescita calcistica e che per la prima volta si ripresenta ai suoi ex tifosi da avversario, si esaurisce tra poco più di un anno e mezzo e pure in questo caso la volontà di proseguire è reciproca. A patto di raggiungere una quadra che, secondo quanto risulta a calciomercato.com, non è ancora arrivata dal punto di vista delle cifre. Il recente incontro tra il responsabile dell’area tecnica Cristiano Giuntoli e l’agente del calciatore, Fali Ramadani, non ha prodotto la scintilla tanto attesa. Serviranno nuovi appuntamenti per provare a ridurre la distanza tra le richieste dell’entourage - si parte da una base di 5 milioni netti a stagione, l’attuale ingaggio del classe ‘97 - e il piano della Juve di spalmare su più stagioni cifre più compatibili coi nuovi parametri imposti dalla proprietà. E che nei prossimi giorni porteranno alle ufficialità dei prolungamenti di Locatelli e Fagioli dopo quella già definito di Gatti e i discorsi in essere pure per Bremer, Rugani e Rabiot.
     

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