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    Kean è vittima, non colpevole: perché Bonucci non se l'è presa con Ronaldo?

    Kean è vittima, non colpevole: perché Bonucci non se l'è presa con Ronaldo?

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Kean è un ragazzo di diciannove anni, italiano, nero: di fronte agli ululati razzisti - pochi ma non trascurabili, perché certi atteggiamenti schifosi vanno sempre tenuti in considerazione - ha esultato in modo un po’ provocatorio davanti ai tifosi del Cagliari. Da quel momento gli insopportabili buuu si sono moltiplicati, diventando facilmente udibili in tutto lo stadio oltre che in televisione (anche se, sempre per amore di verità, non hanno coinvolto tutto il pubblico ma solo una piccola parte).

     

    Kean avrebbe dovuto ricevere il sostegno anche morale di chiunque, invece è stato incredibilmente trasformato da vittima di un inaccettabile sopruso in colpevole: un ragazzo insultato per il colore della pelle è diventato, per molti, addirittura un provocatore. Che questo errore lo abbia commesso Giulini, presidente del Cagliari, è profondamente sbagliato ma comunque comprensibile: ha difeso la sua gente, che nella stragrande maggioranza è perbene, seria, certamente non razzista. E’ invece incredibile che nello stesso sbaglio sia caduto Bonucci.

     

    Bonucci si è messo addosso, d’improvviso, i panni del vecchio saggio: “Kean ha sbagliato a reagire, la colpa è al 50 per cento sua e al 50 per cento di chi lo ha insultato”. Gli ululati razzisti, insomma, valgono come un’esultanza un po’ così, azzardata. Da non credere. E certo non pareggiai il conto il post diffuso ore e ore dopo dallo stesso difensore juventino: “A prescindere da tutto, no al razzismo”. Ci mancherebbe altro.

     

    Visto che parliamo di esultanze, vorremmo che Bonucci rispondesse a una domanda: perché, quando Ronaldo ha esultato in modo volgare e realmente provocatorio in faccia ai tifosi dell’Atletico, non lo ha accusato pubblicamente come ha fatto con Kean? In fondo sarebbero bastate poche parole: “Cristiano ha sbagliato, al cento per cento».

     

    Leone con i ragazzi, agnello con i grandi.

     

    @steagresti

     


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