Kean è vittima, non colpevole: perché Bonucci non se l'è presa con Ronaldo?
Kean avrebbe dovuto ricevere il sostegno anche morale di chiunque, invece è stato incredibilmente trasformato da vittima di un inaccettabile sopruso in colpevole: un ragazzo insultato per il colore della pelle è diventato, per molti, addirittura un provocatore. Che questo errore lo abbia commesso Giulini, presidente del Cagliari, è profondamente sbagliato ma comunque comprensibile: ha difeso la sua gente, che nella stragrande maggioranza è perbene, seria, certamente non razzista. E’ invece incredibile che nello stesso sbaglio sia caduto Bonucci.
Bonucci si è messo addosso, d’improvviso, i panni del vecchio saggio: “Kean ha sbagliato a reagire, la colpa è al 50 per cento sua e al 50 per cento di chi lo ha insultato”. Gli ululati razzisti, insomma, valgono come un’esultanza un po’ così, azzardata. Da non credere. E certo non pareggiai il conto il post diffuso ore e ore dopo dallo stesso difensore juventino: “A prescindere da tutto, no al razzismo”. Ci mancherebbe altro.
Visto che parliamo di esultanze, vorremmo che Bonucci rispondesse a una domanda: perché, quando Ronaldo ha esultato in modo volgare e realmente provocatorio in faccia ai tifosi dell’Atletico, non lo ha accusato pubblicamente come ha fatto con Kean? In fondo sarebbero bastate poche parole: “Cristiano ha sbagliato, al cento per cento».
Leone con i ragazzi, agnello con i grandi.
@steagresti