
Kane e Morata, Saka e Yamal, Bellingham e Rodri: Spagna-Inghilterra per rivalsa, consacrazione e Pallone d'Oro
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E' nel duello, nell'uno contro uno, nella singolar tenzone per dirla all'antica, che si sostanzia buona parte dell'attrattiva di un confronto di così alto livello. Che siano le individualità di un meccanismo rodato e impressionante per efficacia come quello della Spagna, oppure i solisti che con lampi improvvisi hanno trascinato fino all'Olympiastadion l'Inghilterra, sono i singoli che catalizzano l'attenzione. Sei di loro, tre per squadra, meritano di essere trattati a parte, assieme al loro rivale nella serata che decreterà i migliori d'Europa.
L'ODIATO E IL MALEDETTO - A cominciare dagli attaccanti. La Spagna funziona, sì, ma paradossalmente fa perno su un attaccante e capitano, Alvaro Morata, che ha dichiarato pubblicamente di non sentirsi amato dai suoi connazionali. Protagonista del mercato e vicinissimo al passaggio dall'Atletico Madrid al Milan dopo la sua miglior stagione in termini realizzativi, il suo rapporto con la Spagna del pallone è al lumicino e fin qui ha segnato solo un gol, il primo del torneo delle Furie Rosse contro la Croazia, ma sarà ancora lui a guidare l'attacco. Per salutare il suo Paese e, forse, la sua Nazionale con la gioia più grande. Dall'altra parte Harry Kane e un altro tentativo di vincere finalmente, a quasi 31 anni e con centinaia di reti all'attivo, il primo trofeo della sua carriera, dopo la delusione di Wembley nel 2021 e la paradossale stagione da zero titoli al Bayern, che vinceva sempre qualcosa da più di dieci anni. Quasi comico pensare che comunque lui ha chiuso una stagione da 44 reti e 12 assist in 45 partite. Che deve fare di più? Forse solo credere nel lieto fine.
STAR BOYS - Lamine Yamal e Bukayo Saka, giovanissimo e ancora giovane. Il prodigio del Barcellona ha già battuto Musiala ai quarti di finale in un confronto di questo tipo, ma stavolta si trova davanti uno Star Boy, il classe 2001 dell'Arsenal, che è già caduto, sbagliando il suo rigore nella finale di tre anni fa, ma si è rialzato e adesso ha il vento in poppa. "Puoi fallire una volta, ma la scelta di metterti di nuovo in quella posizione è tua. Io sono il ragazzo che ci si è messo di nuovo, ho creduto in me e quando la palla è entrata ero un uomo felice", ha detto dopo il rigore segnato contro la Svizzera. Già uomo, quindi, al contrario del bambino Yamal: la benedizione di Messi nel 2007, anno della sua nascita, è diventata virale ma lui ci ha tenuto ad allontanare ogni tipo di paragone. "Cerco di essere solo Lamine". E tanto basta, specie se sei il più giovane ad aver fatto ormai qualsiasi cosa agli Europei e se dall'altra parte c'è Nico Williams che raddoppia la potenza degli attacchi iberici sulle fasce. A proposito, tanti auguri a entrambi, nati il 12 e il 13 luglio 2002 e 2007. Inutile domandarsi cosa abbiano chiesto per regalo. Chi vince viene consacrato, Yamal da record o Saka dopo un bel percorso di rivincita.
PALLONE D'ORO IN PALIO - Che poi, giovane lo è anche Jude Bellingham, anche più di Saka dato che è un 2003, ma quando vinci Liga e Chanmpions League da stella del Real Madrid non puoi che avere un posto riservato al tavolo dei grandissimi e una candidatura ferma al Pallone d'Oro. Chi può strappare il premio dalle mani di Jude? Il suo nuovo compagno di squadra Mbappé non ha brillato con la Francia, al pari dell'altro madridista Vinicius con il Brasile in Copa America. Forse solo Rodri, il pilastro del centrocampo del Manchester City campione di tutto nel 2022/23 e della Spagna, per tutto quello che sta facendo vedere in termini di continuità e impatto in campo, nonostante la posizione più lontana dalla porta. "So che tanti centrocampisti leggendari non lo hanno mai vinto, ma apprezzerei che ce la facesse uno come me, perché in questo modo i giovani che vogliono giocare in questa posizione saprebbero che puoi essere riconosciuto anche se non segni o non sei particolarmente appariscente", ha detto a France Football. Di sicuro, una vittoria dell'Inghilterra metterebbe in cassaforte la serata di gala a Parigi per Bellingham, proprio in ossequio alla maggiore esposizione di chi segna tanto, mentre se vincesse la Spagna avremmo un bel ballottaggio da gustare anche nei mesi autunnali. E adesso non ci resta che aspettare le ore 21.