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    Kalulu: 'Milan salto nell'ignoto, c'era apprensione. Ma qui si fidano dei giovani, opportunità unica'

    Kalulu: 'Milan salto nell'ignoto, c'era apprensione. Ma qui si fidano dei giovani, opportunità unica'

    Pierre Kalulu si racconta. Nel corso di un'intervista a Eurosport, il giovane terzino del Milan ha dichiarato: "A causa del Covid-19 non avevo potuto visitare le strutture. Quando sono arrivato qui era quindi la prima volta".

    SULL'ADDIO AL LIONE - "Ci sono molte cose che entrano in gioco, è stata la prima scelta da fare nella mia giovane carriera. Di solito, quando sali di livello, la tua idea è solo quella di fare un anno in più nel club. Ma tutto è stato fatto in modo abbastanza semplice. Il Milan mi ha cercato molto, è stata un'opportunità unica. Nessuno può prevedere cosa sarebbe successo se fossi rimasto a Lione, forse sarebbe andato tutto bene, forse no. Anche il Milan è stato un salto nell'ignoto, c’era apprensione, ma dietro c'era anche un vero interesse e un vero progetto. Ecco perché ho scelto il Milan".

    SU MALDINI - "Se ha influito? Ovviamente, quando ti parla Paolo Maldini... Già da calciatore senti che c'è qualcuno di importante davanti a te. Non l'ho visto giocare perché ero giovane, ma crea qualcosa di diverso dentro".

    SUL PROGETTO MILAN - "Quando sei giovane e vedi un club che vuole fidarsi dei giovani, questo conta molto. Leao, Saelemaekers, Bennacer ... Potrei dire praticamente tutti i nomi. Quasi tutti sono effettivamente giovani. È un piacere avere una possibilità e poter vincere. L'allenatore si fida di me. Posso mostrare di cosa sono capace".

    SULL'ESORDIO COL MILAN - "L'ho saputo un giorno o due prima. Stranamente, non c'era nessuna pressione particolare. Non mi sono detto: "Vado a vestire la maglia del Milan, ecc." I miei amici mi chiedono se ho spesso una pressione extra, io dico di no. È la stessa pressione di quando sei nell'U17 o in nazionale francese... Quando giochi una partita importante, hai sempre una pressione speciale. Ma per me è esattamente lo stesso. Una volta in partita, tutto passa".

    SUI MIGLIORAMENTI - "Sono ancora giovane, penso di potermi migliorare ovunque. Se vuoi progredire, devi sempre cercare di lavorare. Questa è la mentalità da avere".

    SU THEO - "Personalmente, mi impressiona. Visto dalla panchina, in una partita, è qualcosa che colpisce. Quando prende la palla, si gira e lo vedi allontanarsi, hai l'impressione di vedere un treno. È quello che ci diciamo negli spogliatoi. Non puoi stare davanti a lui. Va a 2000 l'ora. Ma non si tratta solo di correre per correre, ha una tecnica impressionante e una qualità nei passaggi. Quando raggiungi un tale livello, vuoi necessariamente unirti alla tua nazionale. Lui sta aspettando". 

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