Nikola Kalinic, il pivot per la Fiorentina di Paulo Sousa
Stavolta, nonostante un mercato in modalità corsa ad ostacoli è davvero fatta. Kalinic è a Firenze e, una volta espletate le visite mediche, diventerà a tutti gli effetti un giocatore della Fiorentina.
Classe 1988, 187 centimetri, l'attaccante croato cresciuto nell'Hajduk Spalato, cerca la definitiva consacrazione dopo le stagioni al Dnipro Dnipropetrovsk, ma sopratutto l'affermazione in un campionato di livello dopo il flop ad Ewood Park con il Blackburn: tra il 2009 e il 2011 appena 13 gol in 53 partite, tra campionato e coppe nazionali, con il primo gol in Premier segnato solo alla 23° giornata, il 27 gennaio 2010, con il Wigan, dopo 13 apparizioni e tanta panchina. La Fiorentina ritrova così un pivot da area di rigore, dopo Luca Toni e, più recentemente, Mario Gomez.
Kalinic firmerà un quadriennale a poco più di un milione di Euro: reduce da una finale di Europa League - con illusorio gol del vantaggio - con il Dnipro e da 19 gol nell'ultima stagione, il rebus adesso è tutto tattico: con il 4-2-3-1, lo spot di punta centrale dovrebbe toccare a Babacar - infortuni permettendo - ma l'investimento per il 27enne, che tra cartellino e ingaggio supera i 10 milioni di euro, metterà Paulo Sousa di fronte alle prime scelte. Ritrovare quel giocatore che da under era faro di tutte le nazionali giovanili croate, e che a 19 anni attirò le attenzioni di Sam Allardyce (che sborsò nelle casse dell'Hajduk ben 6 milioni di sterline) aprirebbe le porte dell'imprevedibilità, per confermare il mantra del tecnico lusitano: la variabilità tattica.