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    Kalinic: 'Gattuso è un pazzo, con lui il Milan andrà lontano'

    Kalinic: 'Gattuso è un pazzo, con lui il Milan andrà lontano'

    Dopo una sola stagione in rossonero, Nikola Kalinic ha deciso di voltare pagina e ripartire dal calcio spagnolo e dall'Atletico Madrid, dove però ha collezionato soltanto 142 minuti da inizio stagione. Dalle pagine del quotidiano As, l'attaccante croato ha parlato della sua nuova esperienza ma anche di Milan:

    "Sono contento: non avevo giocato in Spagna dopo esserci riuscito in Inghilterra e Italia, ma arrivo qui con grande voglia di far bene all'Atléti. Ha richiamato la mia attenzione il gioco: tutti giocano bene, un buon calcio. Non c'è tanta difesa come in Italia qui, tutti vogliono giocare e vincere partite. L'interesse colchonero? Quando uno dei più grandi club, che sta lottando per traguardi importanti ti chiama, c'è poco da pensare. Mi ha chiamato Simeone e ho parlato con lui: mi ha detto che mi voleva e che avrei giocato molte partite, che ci sarebbero state molte opportunità per tutti". 

    Sul Milan: "E' stata dura, non ho potuto fare il precampionato con la squadra e mi allenavo da solo a Spalato attendendo il trasferimento. Sono arrivato a stagione in corso, poi ho avuto tanti problemi fisici. Il Milan è un grande club, abituato a lottare per titoli e vincerli e vogliono risultati molto rapidamente: avevamo undici giocatori nuovi, c’è bisogno di tempo per costruire qualcosa. Auguro ai rossoneri il meglio, meritano di lottare per la Champions. Gattuso? È incredibile: fuori dal campo scherza e ride tanto. Ma quando ti alleni o sei in campo, dà tutto e vuole tu dia tutto. Ti mette pressione. È pazzo, in senso buono: una gran persona. Credo il Milan arriverà lontano con lui”.

    Sul suo no alla Cina: "A Firenze ricevetti un'offerta importantissima, erano tantissimi soldi, vero. Ma gioco perchè amo il calcio, non solo per soldi. Se fossi andato lì la mia carriera sarebbe quasi finita, ho deciso di voler continuare nel calcio ai massimi livelli. Non mi avrebbe fatto felice il calcio cinese: avrei guadagnato tanto, ma la mia famiglia non sarebbe stata bene lì".

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