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  • Kaladze all'attacco: 'Io non c'entro nulla'

    Kaladze all'attacco: 'Io non c'entro nulla'

    Sono una persona pulita, non ho mai giocato neanche una schedina in vita mia, e venti anni di carriera sono lì a testimoniarlo": Kakhaber Kaladze si è difeso così, in un'intervista al quotidiano online ilVostro, dalle accuse di essere coinvolto nel calcioscommesse.

    Nell'intervista il difensore georgiano dice di aver avuto con Altic "solo rapporti occasionali". "Fu Sculli a presentarmelo. Me lo presentò come Sergio, ad una cena della squadra. Me lo ha presentato come suo amico. In tutta la mia vita lo avrò visto cinque-sei volte, sempre a cene di gruppo con altra gente. Salvo una volta quando Sculli mi chiese il favore di accompagnarlo alla presentazione di una squadra di calcio a Serravalle".

    Quanto alle "porte" di cui si parla nell'ordinanza, Kaladze ha precisato: "Questa cosa delle porte mi ha fatto sorridere. Perchè si trattava davvero di porte! In quel periodo stavo seguendo un progetto di ristrutturazione di un albergo a Kobulety (località turistica sul Mar Nero, ndr). Presi contatto sia con fornitori italiani, sia con architetti georgiani che mi proposero diversi progetti. Probabilmente Sergio, come si faceva chiamare, seppe questa cosa e mi chiese se ero interessato ad acquistare porte e piastrelle. All'inizio gli dissi di sì, ma poi mi resi conto che mi sembrava tutto gestito piuttosto approssimativamente, non riuscivo ad avere né quantitativi disponibili, né misure e prezzi precisi e quindi tagliai il discorso".

    "Ho assoluta fiducia nella giustizia - ha aggiunto Kaladze - e ho apprezzato le parole del pm che nella conferenza stampa ha voluto differenziare la mia posizione rispetto ad altre. Credo che di fronte a quello che è successo sia giusto che abbiano voluto approfondire ogni aspetto. Proprio per questo ho chiesto immediatamente, tramite i miei difensori, di essere interrogato per chiarire la mia totale estraneità alla vicenda".

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