Calciomercato.com

  • 'Kakà meglio di Ganso'

    'Kakà meglio di Ganso'

     Il portiere del Paris Saint Germain, Salvatore Sirigu, ha parlato in esclusiva  ai microfoni di Sky Sport24.
     
    Cosa ci fa un sardo a Parigi?
    Il formaggio!
     
    Dopo aver lasciato il Palermo, come ti trovi nella capitale francese?
    Bene, mi sto ambientando alla grande, forse più di ogni aspettativa.
     
    E con la lingua?
    Pensavo peggio …
     
    Comment ça va?
    Bien, merci. Et toi?
     
    Li hai mai visti questi sceicchi che hanno investito sulla società?
    Sì. Vengono a vedere le partite, sono appassionati, hanno fame di calcio, gli piace questo sport, sono gentili e perbene.

     
    E' l'anno buono per vincere la Ligue 1?
    Lo spero vivamente. Non abbiamo mai dichiarato di dover vincere per forza il campionato, anzi. Siamo partiti con l’obiettivo di arrivare in Champions e se non dovesse succedere quest'anno, magari ci riusciremo il prossimo. Le cose stanno andando bene, stiamo cercando di mantenere il vantaggio che abbiamo accumulato e speriamo di arrivare a marzo ancora in testa. A quel punto la situazione diventerebbe interessante, ma ora dobbiamo pensare partita per partita. È un campionato strano, le piccole possono realmente metterti in difficoltà, quindi bisogna stare sempre attenti.
     
    È vero che, per il futuro, si sta parlando di Mourinho e Ancelotti sulla panchina del Psg?
    È normale che si parli di mercato. In estate abbiamo speso tanto e siamo una squadra che vuole fare sempre meglio. Credo che, visto che possiamo permettercelo, non sia strano sentir fare questi nomi, anche se penso che non sia ancora arrivato il momento di un cambio di panchina. Se è vero che in campo ci vanno i giocatori, è altrettanto vero che Kombouarè ha avuto un ruolo importante nell’averci fatti arrivare fin qui. 
     
    Che ne pensi di Beckham?
    È ancora un grandissimo calciatore. Me lo ricordo al Milan, oltre ai piedi buoni ha dimostrato anche una grande professionalità. Sarebbe affascinante avere in squadra un giocatore di livello internazionale.
     
    Ma ci sono possibilità che arrivi al Psg?
    Sinceramente non lo so.
     
    Meglio Kakà o Ganso?
    Kakà! Senza nulla togliere a Ganso, penso che lui sia straordinario in campo, è un giocatore dalle grandi qualità. È davvero incredibile.
     
    Che ci dici di Pastore?
    Lo vedo sereno e tranquillo. Sta cercando di ambientarsi sempre di più, come del resto tutti i nuovi arrivati. Sicuramente in questo avvio di stagione ha dato un contributo importante e spero continui così.
     
    Se è vero che lui vale 43 milioni, tu perché sei stato ceduto dal Palermo per 4?
    È il mercato, la colpa non è né mia né sua. Al di là del valore economico, è uno che ti fa vincere le partite e può cambiare le sorti di una gara. È bello da vedere e ti fa anche divertire. Non male se pensiamo che  il calcio deve essere anche divertimento.
     
    Che pensi di Leonardo?
    Con lui ho un rapporto molto chiaro, è stato fondamentale al mio arrivo a Parigi. Ama il dialogo con tutti e cerca di rispettare chiunque. È una persona solare e che si fa voler bene, poi in Italia lo conosciamo e posso confermare che anche a Parigi la situazione non è diversa.
     
    Che rapporto hai adesso con la tua ex squadra, il Palermo?
    Siamo sempre in stretto contatto. La guardo quando posso, compatibilmente con i miei impegni. E se non riesco a seguirla, mi sento con i miei ex compagni.
     
    Come lo vedi il calcio italiano da fuori?
    Quest’anno c’è una situazione diversa dal solito. In genere, le big lottano per lo scudetto mentre le altre inseguono un piazzamento in Champions o in Europa League. Ora ci sono tante squadre sullo stesso livello, Juve e Napoli sono migliorate tanto, senza contare outsider come Udinese e Palermo che hanno giocatori di qualità che possono fare bene. Non so chi potrebbe vincere il campionato, di sicuro le big milanesi sono partite male. Va detto, però, che sia l’Inter che il Milan sono delle grandi squadre e si stanno già riprendendo. Nessuno si aspettava che la squadra di Ranieri potesse perdere a Novara, la dimostrazione che questo è un campionato davvero strano, incerto. Ma è anche questo il bello del gioco.
     
    Come ricordi la tua esperienza con la maglia azzurra?
    È stato un anno e mezzo pieno di emozioni. Con Prandelli abbiamo fatto grandi partite, ottenuto una qualificazione quasi perfetta, abbiamo onorato gli impegni in Serbia e a Pescara con l'Irlanda. Questo ci ha permesso di acquisire una mentalità vincente. Abbiamo giocato amichevoli molto importanti e ottenuto la vittoria con la Spagna, oltre al buon pareggio con la Germania. C'è entusiasmo, lo si nota anche nella gente. C'era voglia di rinnovamento ed è esattamente quello che è accaduto. Una spinta in più per i giocatori, che vogliono fare sempre meglio.
     
    Che pensi di giocatori come Del Piero e Balotelli?
    Dirò sempre di aver avuto la fortuna di giocare con Del Piero. È un'icona del calcio italiano e della nazionale, ha vinto un mondiale. In poche parole è straordinario. Dovesse ritirarsi o meno, ha fatto una carriera incredibile, onorando la maglia bianconera in ogni momento e questo non è da tutti. Resterà sempre nel cuore della gente come uno che ha dato tutto al calcio e sono sicuro che rimarrà nel settore perché è uno di quelle persone che non possono allontanarsi troppo dal pallone.
     
    E del ritiro annunciato dal presidente?
    Non so, me lo state dicendo voi. Si ritirerà quando vorrà lui, senza che siano gli altri ad annunciarlo.
     
    Balotelli?
    Mario lo conosco dall'under, è un bravissimo ragazzo, sono gli altri che gli hanno affibbiato un'immagine sbagliata. Lui è tranquillo e se commette cavolate, lo fa senza volerlo e a fin di bene. È giovane e deve crescere. Ha avuto lezioni importanti nella sua carriera, che lo faranno crescere ancora di più. È formidabile come giocatore, direi straordinario. Credo che resterà per molto tempo il futuro del calcio europeo e spero anche della nazionale italiana.
     
    Cosa faresti se ti chiamasse una grande?
    “Con i se non si fa la storia”, diceva Delio Rossi. Sto talmente bene al Psg che in questo momento vedo difficile un futuro lontano da Parigi. La città è fantastica, sto imparando la lingua e facendo esperienze che mi porterò dietro tutta la vita. La squadra va bene, sono circondato da persone serene, che vivono il calcio come un divertimento e, di riflesso, permettono anche a me di viverlo in modo diverso.
     
    Ma non eri tifoso dell'Inter?
    Non so, io spero solo di rimanere qua, è inutile dire che voglio andare li se poi non si concretizza nulla. Nel futuro non si sa mai, ma preferisco vivermi questa esperienza. Se poi domani non mi vorranno più cercherò un'altra sistemazione.


    Altre Notizie