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Kagawa, l'Iniesta di Dortmund
Il suo cognome fa sorridere. Come lo faceva Kakà, un semi-sconosciuto che nel 2003 sbarcò in Italia tra l'ilarità generale (per informazioni chiedere a Luciano Moggi). Shinji Kagawa, forse, non diventerà mai come il brasiliano del Real Madrid, ma ha talento da vendere. E in Bundesliga se ne sono già accorti. I suoi gol e le sue giocate hanno riportato il sorriso dalle parti di Dortmund, tornato a sognare in grande dopo anni bui.
Nato a Kobe nel 1989, l'anno dell'Hebi, il serpente per lo zodiaco giapponese, Kagawa ne ha tutte le caratteristiche. Più una. Parla a basse voce, è una persona ambiziosa, odia fallire, pensa attentamente. E sa giocare a calcio. Il Borussia Dortmund l'ha prelevato per poco più 350mila euro dal Cerezo Osaka, squadra promossa la scorsa stagione dalla J-League 2, la seconda divisione, alla J-League. Merito dei suoi gol, 27 in 44 partite, e di quelli di Takashi Inui, altra giovane promessa del calcio nipponico.
Un pò esterno, un pò trequartista, Kagawa ricorda Hidetoshi Nakata. E' arrivato in Bundesliga tra lo scetticismo di tifosi e addetti ai lavori. Due settimane prima del Mondiale sudafricano, che ha visto solo alla tv, e un mese prima dello sbarco in Germania dell'amico e connazionale Atsuto Uchida, arrivato allo Schalke 04 dai Kashima Antlers. Quella che sembrava una semplice operazione di marketing, è diventata per il Borussia Dortmund una risorsa sportiva, e tra qualche anno, economica. E una rivincita per il direttore sportivo Michael Zorc, tanto criticato in questi anni per i tanti acquisti sbagliati.
Nonostante le difficoltà linguistiche e il fisico da playmobil, in questo inizio di stagione Kagawa ha già segnato 4 gol in 7 partite di Bundesliga, (due nel derby contro lo Schalke), 2 in 4 partite di Europa League. "Gioca come un angelo" ha detto di lui il suo compagno Sahin. "E' versatile e ha tanto talento" ha più volte ripetuto il suo tecnico Juergen Klopp. Kagawa ringrazia e sorride. Consapevole che ha ancora molto da imparare. A partire dalla cultura europea. Vive ancora in albergo e continua ad essere sorpreso dalle tante bionde che vede in giro: "Non sono abituato" si difende. A Dortmund lo paragonano a Rosicky, lui si ispira ad Andres Iniesta. Il nuovo ct del Giappone Alberto Zaccheroni punta molto su di lui. Un mese fa è arrivato il secondo gol con la maglia dei Samurai, nell'amichevole contro il Paraguay.