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  • Juventus Women, la favola di mamma Lina Hurtig: la moglie Lisa è in dolce attesa

    Juventus Women, la favola di mamma Lina Hurtig: la moglie Lisa è in dolce attesa

    • Nicola Balice
    C'era davvero un gran bisogno del progetto Juventus Women. E non solo parlando di calcio femminile. Il successo è fin qui totale. Non perché in Italia le ragazze bianconere hanno portato il calcio femminile a un altro livello, dominando in lungo e in largo sul campo, con numeri impressionanti in termini di promozione sportiva sul territorio e diventando a tutto gli effetti l'ossatura della Nazionale che è diventata anche un fenomeno collettivo. Ma perché da quando è nata la sezione femminile, all'epoca fortemente voluta da Beppe Marotta e Andrea Agnelli, da subito coordinata da un dirigente esemplare come Stefano Braghin, sono stati affrontati temi che nel mondo del calcio almeno in Italia sono sempre stati tabù o quantomeno dei nervi scoperti.

    MESSAGGIO - Il progetto Juventus Women è servito da subito e sempre di più per combattere ogni forma di discriminazione: razziale, culturale, sessuale. Prima le donne e poi le calciatrici, non un luogo comune ma il vero punto di partenza per l'allestimento di una squadra che doveva essere un punto di riferimento e un esempio virtuoso per tutti. Doveva esserlo, lo è stato senza alcun dubbio. Basti pensare al ruolo avuto da Sara Gama, in prima linea per la battaglia verso il professionismo dello sport femminile e più in generale simbolo e punto di riferimento a tal punto da essere stata selezionata dalla Mattel per una serie speciale di Barbie, “Shero”, dedicate a “17 donne del presente e del passato che hanno saputo diventare fonte di ispirazione per le generazioni di ragazze del futuro”. O alla coppia Lianne Sanderson-Ashley Nick, compagne di vita e di squadra alla luce del sole, un ciclone d'amore e semplicità che ha spazzato via muri d'omertà in un mondo come quello sportivo (e calcistico in particolare) dove l'omosessualità è ancora un tabù.

    L'AMORE DI LINA E LISA - L'elenco degli esempi di lotta a ogni forma di discriminazione è lungo, sempre contraddistinti dal sorriso e dall'integrazione senza se e senza ma. L'ultimo capitolo di questa narrazione fatta di coraggio e buoni esempi è stata lanciata dalla Juventus proprio questa mattina, con la pubblicazione di un'intervista-documentario a Lina Hurtig e sua moglie Lisa, ora in dolce attesa: raccontano la loro storia d'amore, culminata nel matrimonio e nella gravidanza che presto le renderà mamme. “Per me stare con Lisa è la cosa più naturale del mondo. Sarò felice se potrò essere un esempio per altre persone, ma non mi reputo un modello per gli altri”, ha raccontato in questo video Lina Hurtig. E sì, la loro storia sarà un esempio. Perché serve coraggio, ne serve ancora troppo per non avere paura di apparire per come si è. Ancora oggi, anche in Italia, anche nello sport. Quindi grazie Juventus Women e complimenti, di un progetto così ne avevamo bisogno tutti e non solo il calcio femminile.

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