Juventus, Vlahovic ai tifosi: "Vi ho sempre rispettati e dato tutto per la maglia, ora ripartiamo uniti"
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L'attaccante serbo rompe immediatamente il silenzio dopo i fatti dell'Allianz Stadium e sui social lancia un messaggio distensivo verso i sostenitori bianconeri, invitando a ripartire insieme e a sostenere la squadra di Thiago Motta.
IL MESSAGGIO DI VLAHOVIC - Così Vlahovic nelle Instagram Stories: "Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo, vi ho sempre rispettati dando tutto per la maglia e vi ringrazio per il supporto che ci date quotidianamente. Ora è importante continuare a sostenere e ripartire UNITI tutti insieme. Fino alla fine".
COSA E' SUCCESSO TRA VLAHOVIC E I TIFOSI - Quando i calciatori della Juve, al termine della partita, sono andati sotto la curva, sono piovuti fischi e insulti agli indirizzo dei giocatori. Vlahovic ha risposto, infuocando ulteriormente i toni, poi placato dai compagni eè tornato in prima fila per richiamare tutti alla calma alzando il pollice. Poi sono arrivare nuove parole più dure nei suoi confronti ("Pezzo di m***a"): lì ha affrontato a distanza, ma a muso duro, un tifoso in particolare. Dopo aver ricevuto insulti irripetibili. Sono partiti i cori. Si è allontanato. Ha alzato ancora il pollice in su per ribadire: vi ho sentito, non c'è problema. E' uscito dal campo, da solo e nell'incredulità generale di chi non aveva ancora guadagnato i cancelli dello Stadium.
NON E' FINITA AL FISCHIO FINALE - Come evidenzia Ilbianconero.com, non è finita al fischio finale, la partita tra Dusan Vlahovic e la curva. Dopo la rabbia, il nervosismo, il botta e risposta ravvicinato tra l'attaccante e alcuni esponenti della tifoseria organizzata, questi ultimi (in buon numero) si sono spostati all'esterno dello Stadium, nella zona dalla quale va via la squadra, insieme ad alcuni tifosi in arrivo dalla tribuna centrale. Tutti aspettavano DV9. Per un confronto. Per capirsi. O semplicemente per continuare quanto iniziato all'Allianz Stadium.
L'incontro c'è stato seppur protetto dai vetri scuri della macchina e dalla sicurezza. Vlahovic ha lasciato correre ma ha sentito ogni parola scorrere su di sé, e non erano per nulla tenere. Anzi, c'è chi è andato ben oltre il calcio, attaccando la sfera privata e minacciando provvedimenti. Dunque ritorsioni. Linguaggio da curva, al quale Dusan non ha replicato, impaziente com'era di mettersi tutto alle spalle, la partita come la contestazione.
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Commenti
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Che imparasse a stoppare la palla. Scarpone, via a gennaio