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  • Tudor: "Juventus squadra forte, non ci sono scuse. Locatelli capitano, Thuram mi ha detto che posso schiaffeggiare suo figlio se sbaglia"

    Tudor: "Juventus squadra forte, non ci sono scuse. Locatelli capitano, Thuram mi ha detto che posso schiaffeggiare suo figlio se sbaglia"

    • Cristian Giudici
    Igor Tudor si presenta ufficialmente come nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico croato, arrivato con un contratto fino al termine di questa stagione al posto dell'esonerato Thiago Motta, parla in conferenza stampa alle ore 12. 

    Ecco le sue parole: "Vorrei salutare tutti. Ringrazio il direttore e tutto il club per questa opportunità di allenare questo grande club. Non voglio deludere nessuno, anzi lavorare bene. Le emozioni ci sono, la Juve è un club che tutti vorrebbero allenare. Soprattutto c'è la voglia di lavorare, di fare bene e di raggiungere gli obiettivi. Credo tanto in questa squadra, ci sono giocatori forti. Non ci sono scuse, non le ho mai cercate nella mia vita". 


    VLAHOVIC - "Dusan è un giocatore fortissimo, sono felice di allenarlo. Ha tutte le doti di un giocatore di prima classe, sa fare goal ed è un trascinatore. Viene da un momento un po' così, ci siamo parlati e vuole ripartire. Può giocare insieme a Kolo Muani. E' forte, l'ho visto anche in nazionale contro la Croazia e sono contento di averlo in squadra". 

    THURAM - "Ieri ho sentito suo papà Lilian, mi ha detto di dargli uno schiaffo se fa qualcosa di sbagliato. Non ce n'è bisogno, è educato, umile e molto forte, lo conosco dai tempi del Nizza". 

    Tudor: "Non ci sono scuse, darò tutto per la Juventus"
    Le parole del tecnico durante la sua conferenza di presentazione.
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        YILDIZ - "Quando un giocatore è forte, è facile trovargli un ruolo. Ho visto tutti i ragazzi dispiaciuti, sentono la responsabilità per il cambio di allenatore. Ma li ho visti vogliosi e motivati per ripartire. Kenan ha caratteristiche rare per poter fare la differenza. Proverò a trovare le posizioni giuste per far rendere di più i calciatori". 

        MISTER WOLF - "Mi considero un allenatore, che ha iniziato abbastanza presto per via degli infortuni da calciatore. Nella mia carriera ho fatto scelte di cuore. Se mi sento che è giusto proseguo, se no vado a casa. Con o senza contratto mi cambia poco, faccio uguale il mio lavoro, anche se vorrei restare qui per 10 anni". 

        LEADER - "Non posso ancora dire chi potranno essere i trascinatori. E' vero che le generazioni sono diverse, i giovani di oggi hanno una cultura diversa. Prima c'era molta più personalità, ma va detto che è stata presa una strada nuova. Quando ci sono tanti nuovi giocatori, può rallentare il percorso di crescita della squadra. Alla fine non frega nessuno se sei giovane o vecchio, alla Juventus devi vincere. Qui c'è cultura del lavoro, Del Piero e Zidane erano umili. Mi ricordo quella voglia pazzesca della squadra, già nel riscaldamento. Questa è la Juve, devo trasmetterlo ai giocatori". 

        CAPITANO
        - "Tutti devono prendersi le proprie responsabilità e andare nella stessa direzione, anche se chi gioca meno è meno contento. Il capitano sarà Manuel Locatelli, ha le doti giuste per farlo. Alla squadra devo dare un po' di spensieratezza senza ansia e troppa pressione, ma anche cattiveria mentale, non trascurando l'aspetto tattico". 

        DIFESA - "Ho giocato sia a 3, sia a 4, a uomo o a zona. Bisogna trovare l'assetto giusto, ma la differenza la fanno lo stile, l'atteggiamento e lo spirito. Questo è il mio compito. Spero di far vedere subito qualcosa, ci vorranno due o tre settimane. Voglio gente che si diverta, giocare per fare un goal in più. Mi piace attaccare con tanti uomini, ma anche non prendere goal. Il lavoro deve essere completo, anche sulle marcature preventive per non prendere contropiedi". 

        KOOPMEINERS - "Sapete tutti che è un giocatore che viene da grandi annate, quest'anno ha alternato buone prestazione ad altre meno buone come tutta la squadra. Le doti ci sono, il mio compito è di farlo rendere al massimo e sono sicuro che lo farò". 

        PERIN - "Ieri gli ho raccontato del mio arrivo alla Juventus da calciatore. Ero in fila per i massaggi, vedo arrivare Zidane e volevo lasciarlo passare, ma lui non ha voluto. Del Piero mi riprese quando buttai i calzettoni nello spogliatoio, dicendomi che così facendo complicavo il lavoro dei magazzinieri". 

        GENOA - "I tifosi sono sempre stati importanti e sono sicuro che lo saranno anche sabato, ci daranno una mano perché la squadra si ama nel bene e nel male. La gara sarà difficile, Vieira sta facendo bene e la sua squadra è pericolosa. Li rispettiamo tanti, consapevoli dei nostri mezzi". 

        JUVE - "Per me è stata una scuola di vita e di calcio. Gli anni con Lippi, Capello e Ancelotti mi hanno costruito. Non parlo di chi c'era prima di me, non sarebbe educato". 

         
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            Giuseppe La Raza
            Giuseppe La Raza

            Ti auguro tanta fortuna… le tue parole mi sono piaciute

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