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Juventus, Thiago Motta rivoluzionario: lo stratega che vuole cambiare la storia, prima convincere e poi vincere
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IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA JUVENTUS
FARA' IL MERCATO
In secondo luogo, il fatto che la Juve chieda a Motta innovazione e un’impronta tecnico-tattica chiara fin dal principio, comporta come conseguenza il fatto che il tecnico sia coinvolto nelle riflessioni e nelle scelte di mercato. Motta, e lo si è già intuito ancor prima della firma, gode fin da subito di un trattamento che pochissimi tecnici hanno avuto nella storia della Juventus, ovvero la possibilità di manifestare un parere personale importante sulle scelte di mercato. Ci viene in mente Fabio Capello ad esempio, decisivo per le scelte di Cannavaro, Ibrahimovic ed Emerson, mentre la maggior parte degli allenatori che hanno fatto la storia della Juventus (compresi Marcello Lippi, Massimiliano Allegri e Antonio Conte) non hanno goduto di questo privilegio, nonostante lo avessero desiderato.
LA RIVOLUZIONE
Motta (con il sostegno di Giuntoli) si propone quindi come un vero e proprio "rivoluzionario", così come lo ha descritto di recente Riccardo Calafiori. E come conseguenza, all'ex centrocampista di Barcellona e Inter verranno affidati ampi poteri per trasformare la Continassa in un personalissimo laboratorio di idee. La rivoluzione di Motta comporta ovviamente molti rischi per la Juventus e per Motta stesso. Il motto coniato da Giampiero Boniperti infatti sembra non lasciare scampo: "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta" è un mantra e una legge che sembra inderogabile nel mondo bianconero. E tanti commentatori, compresi grandi ex della Juve, si sono affrettati a ricordarcelo in questi giorni, ammonendo Motta: se non vinci, finisce male. Ora, senza scomodare il fantasma di Gigi Maifredi, arrivato dal Bologna per rivoluzionare la Juventus, proprio come Motta, e cancellato dalla storia dopo una sola stagione, con la restaurazione bonipertiana che riportò in panchina Trapattoni, ci sono due esempi più recenti che possono essere illuminanti, e ci riferiamo a Maurizio Sarri e Andrea Pirlo.
CONVINCERE E POI VINCERE
Ecco, sia Sarri che Pirlo alla Juventus hanno vinto: lo Scudetto il primo, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana il secondo, ma non è bastato neanche questo. Thiago Motta quindi stia tranquillo e segua la sua strada e le sue idee, perché se sapranno coinvolgere, convincere e appassionare i tifosi della Juventus, così ingrigiti in questi ultimi anni, basteranno da sole a fargli vincere la rivoluzione, e a conquistare la Juventus. Le vittorie poi arriveranno come diretta conseguenza, e non, viceversa, come punto di partenza obbligatorio.