Tevez: 'Alla Juve sono maturato. Conte un vincente, Allegri più rilassato. Il Boca è la mia passione'
INFANZIA - "Da piccolo sognavo di essere Diego Maradona, da buon argentino, e questo era un po’ come voler assomigliare a Dio; era impossibile e per questo mi piaceva anche pensare di assomigliare a Batistuta, per rimanere più con i piedi per terra. Vivevo in un quartiere dove la delinquenza e la droga erano cose quotidiane, ho sempre guardato con molto rispetto la polizia. Però non cambierei la mia infanzia con niente al mondo; mi è servita per diventare una persona giusta e per capire quali sono i valori della vita. Tornerei a vivere quei momenti e vorrei viverli ancora nel mio quartiere. Lì ho imparato le regole della strada che mi hanno fatto diventare uomo".
LA SERIE A - "Essere un attaccante in Italia è difficile, più che in Inghilterra e in Argentina. Qui c’è molta tattica, sui gioca con le difese molto chiuse, con cinque giocatori dietro. In Inghilterra è più difficile vedere una difesa a cinque, stessa cosa in Spagna; qui è normale ed è difficile fare gol. Personalmente riesco a segnare perchè stare bene fisicamente e mentalmente ti rende più forte dei difensori. La Juventus è la mia seconda casa. La maglia numero 10 che prima apparteneva a Del Piero non mi è mai sembrata pesante perché qui mi sono sempre sentito a casa e per me questo è molto importante. In Italia sono maturato molto, ho capito i miei errori e mi sono reso conto che dovevo cambiare. Rispetto a quando avevo 23 anni sono un altro tipo di giocatore: prima ero più individualista, oggi gioco di più a calcio con la squadra".
ALLEGRI E CONTE - "Con Allegri ho maggiore libertà di movimento. Allegri vuole che ognuno abbia una posizione più fissa solo quando difende, mentre quando si attacca chiede che si faccia ciò che si preferisce. A Conte piaceva di più giocare con due punte più fisse e vicine; lui è un vincente, non ti permette di rilassarti nemmeno un secondo, né durante gli allenamenti né durante le partite. O si vince o si vince, non esistono alternative con lui, quando si vinceva una partita si doveva pensare già alla gara successiva. Allegri è un tipo più rilassato, ti permette di respirare un po’ di più soprattutto quando si ottengono i risultati”.
PIRLO E GLI ALTRI - "Giocare con Andrea Pirlo è un piacere talmente grande che ti fa dire “io ho giocato con Pirlo!”. Un altro giocatore fortissimo con cui ho giocato è stato Paul Scholes. Qui il compagno più divertente è Simone Pepe, mentre il più scontroso è Lichtsteiner”.
IL BOCA E L'ARGENTINA - "Sono un grande tifoso del Boca, tutta la mia famiglia lo è sempre stata. Ho realizzato il sogno di scendere in campo e di vincere con quella maglia. Il Boca è una passione che non si può spiegare. Lo segui ogni domenica e sai che allo stadio sarà una festa, che si vinca o che si perda sai che vai a vedere la squadra che ami e questo fa la differenza, rende tutto diverso. Se si va a vedere un’altra squadra che per una volta gioca male si sentono i tifosi che protestano. Sugli spalti della Bombonera questo non succede, lì c’è sempre gioia, che si giochi bene o male”. Sulla Nazionale albiceleste: "Non mi è pesato vedere il mondiale da spettatore, non mi sono mai sentito parte di quel gruppo. Ora sì, ora mi sento uno di loro”.