Juventus, seconda peggior partenza post Calciopoli: Motta (quasi) come Allegri e la classifica dice Europa o Conference
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DUBBI – Risultati che cominciano a far filtrare dubbi e insoddisfazione, almeno nella tifoseria di settore bianconera. Certo, i continui impegni nelle varie competizioni e una serie sfortunata e infinita di infortuni hanno senz’altro limitato le possibilità di Thiago Motta nel lavorare al massimo delle sue potenzialità con la rosa della Vecchia Signora, ma è evidente come sussistano delle criticità che tardano a scomparire: una squadra che non gioca al livello richiesto, che mostra difficoltà di manovra e sembra viaggiare a un ritmo altalenante, scostante, lento in ogni momento. Colpe da suddividere, chiaramente, fra singoli (Koopmeiners su tutti) e tecnico, con lo stesso chiamato a fare quadrato insieme alla propria squadra e trovare la chiave di volta per superare questo periodo di difficoltà. Un avvio di stagione che, dati alla mano, tuttavia, rispecchia una realtà di fatti preoccupante.
DATI – Come sottolinea anche La Gazzetta dello Sport, diamo un’occhiata alle statistiche fatte registrare in questo prima parte di annata dagli uomini di Thiago Motta: sei vittorie in sedici partite, decimo pareggio in campionato (potenzialmente a -6 dal quarto posto), poco più di una vittoria ogni tre partite di media, un dato che, in casa Juventus, non si vedeva da quasi 26 anni – solo nel gennaio del 1999, la Juventus aveva registrato un numero di successi in Serie A uguale a quello di quest’anno -. Certo, era una formazione diversa, un calcio diverso e una Juventus a cui mancava il simbolo Alessandro Del Piero (reduce dalla rottura del legamento crociato), ma i soli sei successi rimangono un dato sul quale porre attenzione (nel 1999, tuttavia, c’erano stati 5 pareggi e altrettante sconfitte). Tornando ai tempi più recenti, nemmeno nelle annate con Ferrara-Zaccheroni – 9 vittorie – o con Delneri – 8 successi – sulla panchina bianconera e neanche nelle stagioni 2015/16 (9) e 2021/22 (8) con Massimiliano Allegri al timone, la Juventus aveva vinto così poco. Un dato, dunque, che ci porta di fronte all’evidenza di una squadra, allenata da Thiago Motta, che ora vanta la seconda peggior partenza di sempre nel periodo post-Calciopoli, primato che appartiene proprio alla Juventus di Allegri del 2021/22 che ottenne 27 punti nelle prime 16 giornate, uno solo in più dei ragazzi di Motta quest’anno.
NON PERDERE IL TRENO CHAMPIONS – Tornando a quella stagione targata 1999, la crisi della Juventus non si sarebbe risolta nemmeno con le dimissioni di Marcello Lippi e l’arrivo di Carlo Ancelotti: alla fine del campionato, Madama terminò sesta e fu costretta a disputare la Coppa Intertoto per potersi qualificare alla successiva edizione della Coppa Uefa. La parabola della formazione bianconera di Motta rischia di andare in questa direzione: 28 punti, sesta posizione e un’Atalanta di Gian Piero Gasperini che ha allungato a 9 punti di vantaggio in vetta. Per Motta è arrivato il momento di trovare una soluzione alla “pareggite” (passateci il termine) e cominciare a ingranare le marce alte per non perdere contatto dalle prime della graduatoria e non distaccarsi ulteriormente dalla lotta per la qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo minimo per la società del capoluogo piemontese. Gennaio è vicino e una mano potrà arrivare dal mercato, andando a rinforzare almeno il pacchetto difensivo (date le assenze di Bremer e Cabal fino al termine della stagione) cercando un solido centrale e, magari, un’alternativa a Dusan Vlahovic in attesa del recupero di Arkadiusz Milik. Pochi acquisti, ma mirati per aggrapparsi al treno con destinazione Champions.
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