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    Juventus, Rabiot vale come un colpo. Lui prende tempo e dice no al Psg

    Juventus, Rabiot vale come un colpo. Lui prende tempo e dice no al Psg

    Chi è l'obiettivo numero uno della Juventus a centrocampo? Non è Teun Koopmeiners né nessun altro calciatore attualmente lontano dalla Continassa. È e rimane Adrien Rabiot. Il cui contratto in scadenza viene gestito alla stregua di un autentico nuovo acquisto, proprio come successo un anno fa: si insegue una strategia che possa anche trasformarsi in un'eccezione rispetto al tetto ingaggi nella testa di Cristiano Giuntoli, si pensa pure a un bonus alla firma importante perché servirebbe un'offerta più alta di almeno dieci volte per acquistare un centrocampista di pari livello o magari inferiore. Si ragiona soprattutto su un ruolo da leader assoluto, capitan futuro al fianco di Danilo e uomo simbolo indipendentemente dal nome del prossimo allenatore. La Juve quindi ci prova, mette il suo rinnovo in cima alla lista delle priorità, fa di tutto per convincere Adrien e mamma Veronique Rabiot. Pur sapendo che mai come ora stanno valutando con attenzione ogni possibilità in arrivo dal mercato prima di prendere una decisione.

    PERCHE' NO – In ogni caso Rabiot continuerà a dare la priorità alla Juve, prima di andarsene ci penserà mille volte e vorrà essere sicuro di non commettere un errore. Lo ribadisce pure a ogni occasione possibile. Spiegando anche dal ritiro della Francia quanto l'idea di tornare in Champions e giocarsi il Mondiale per Club con la maglia bianconera sia un motivo di grande orgoglio per lui: “Per il momento non ho ancora deciso il mio futuro. L'anno scorso sono rimasto alla Juventus sapendo che non avrei giocato in Europa. La prossima stagione dovremmo giocare la Champions League e partecipare al Mondiale per Club. Questi sono tutti fattori che influenzeranno la mia scelta. Ma aspetto di finire la stagione e poi parlerò con il club. Non ho fretta di prendere una decisione”. Chiudendo pure le porte al Psg: “Da quando sono andato alla Juve, ogni estate il mio nome viene associato al Psg. Da un lato, è molto lusinghiero. Dall'altro lato, è complicato se si pensa a come è finita. Certo, nel calcio non si possono chiudere le porte, ma questa non sarà la mia priorità”.

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