Juventus-PSG, il 'Piano Bohr' di Agnelli con Al Khelaifi e la Uefa. Il tradimento finale, prima della Superlega
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PIANO BOHR, LA PRIMA SUPERLEGA - Per la prima volta il "piano Bohr" fu menzionato in un'interivsta al Financial Times e il quotidiano francese oggi delinea tutti i contorni del progetto. L'incontro in cui Agnelli propose ad Al Khelaifi questa prima forma di rivoluzione calcistica ebbe luogo nell'autunno 2020, praticamente 6 mesi prima del lancio ufficiale (poi abortito in pochi giorni) della Superlega ad Aprile 2021. Al-Khelaifi si sarebbe occupato della parte finanziaria del progetto, mentre Agnelli ne avrebbe gestito la governance.
PIANO BOHR, LE CIFRE E LA UEFA - L'obiettivo di Agnelli era quello di unire i 16 top club europei in una competizione esclusiva. La speranza era quella di raccogliere annualmente 12,2 miliardi di euro fra diritti commerciali e partnershi ridistribuendone 8,2 ai club. Nel progetto Bohr, l’UEFA doveva essere coinvolta come ente che avrebbe "garantito la legittimità della competizione unico distributore a livello di solidarietà negli aiuti versati gli altri club".
PIANO BOHR, ADDIO AI CAMPIONATI - I club coinvolti inizialmente erano i 14 con il fatturato e i redditi più elevati. A questi si sarebbero aggiunte due squadre a inviti (Milan e Lione) e le restanti 8 per arrivare a 24 promosse direttamente attraverso non più i campionati, bensì le competizioni Uefa. I campionati, di fatto, sarebbero stati ridimensionati con i top club che avrebbero lasciato a giocare, probabilmente, soltanto le seconde squadre. In totale ci sarebbero stati 32 incontri (16 in casa e 16 in trasferta) con fase a eliminazione diretta dagli ottavi. Poi il "tradimento finale" di Al Khelaifi che fece crollare il progetto, non a caso anche nella Superlega annunciata nel 2021 il PSG non figuarava fra i club coinvolti.