Juventus-Parma, l'analisi tattica di Benny Carbone: 'Donadoni ingabbia Pirlo, ma Conte è letale sulle ripartenze'
Allo Juventus Stadium stasera si sono incontrate la prima in classifica, che viene da quattro vittorie consecutive grazie al suo allenatore Antonio Conte che ha adoperato un modulo ben definito 3-5-2, e il Parma di Donadoni che, oltre alla buona gestione del gruppo, ha dimostrato che pur cambiando modulo spesso e volentieri dal 4-3-3 al 3-5-2 non ha mai fatto vedere un cambiamento di mentalità, sempre positiva e propositiva.
Nei primi minuti l'approccio alla partita delle due squadre è molto simile: buona intensità e circolazione di palla ma mai fino a creare dei seri problemi all'avversario. Questo equilibrio si è visto anche a livello tattico, infatti le squadre giocano con due moduli speculari e di conseguenza anche la fase di non possesso è pressoché identica: le uscite sono ruolo per ruolo, tranne quando l'interno di centrocampo esce sul centrale di riferimento. L'unica differenza sta nel fatto che le punte della Juventus (Tevez e Llorente) riescono più efficacemente a bloccare le linee di passaggio per il mediano basso del Parma (Marchionni) e ad indirizzare il gioco sull'esterno, invece le punte del Parma (Amauri e Cassano), non riescono, pur tendando, a raggiungere lo stesso risultato. Considerando le fasi di possesso, quella fase della Juve è caratterizzata dal tipico giro palla che coinvolge soprattutto Pirlo e dal fatto che, a differenza degli interni del Parma, quelli della Juve cercano molto bene l'ampiezza o la profondità. Dall'altra parte anche la fase di possesso del Parma è costituita da un giro palla che però è caratterizzato dall'avanzare, anche fino all'area della Juventus, del centrale di destra (Lucarelli): infatti la prima azione pericolosa della partita avviene proprio da un lancio del difensore toscano che al 16' serve, dopo un inserimento non seguito da Caceres (a causa della sua postura sbagliata), Molinaro.
La partita si sblocca proprio dopo quest'azione; il Parma prende coraggio e cerca di attaccare più alto la Juventus che si rende pericolosa con un paio di ripartenze fino a trovare il vantaggio con Tevez: dopo un primo dribbling su Felipe ed un secondo su Paletta, al 24' l'argentino trova un diagonale vincente ed insacca alle spalle di Mirante. Dopo questo goal il Parma appare un po' scosso ed anche il gioco della Juve migliora fino a trovare al 31' il raddoppio sempre su transizione positiva: Tevez prima allarga su Vidal che calcia di prima intenzione, poi, mostrando qualità da rapinatore d'area, si precipita sulla respinta e segna il suo 18º goal proiettandosi in testa alla classifica marcatori. Il primo termina sul punteggio di 2-0.
Nel secondo tempo la squadra di Donadoni è rientrata in campo con lo stesso mordente mostrato nell'inizio del primo mentre la squadra di Conte ha cercato di gestire il risultato. Una nuova svolta avviene al 17' quando, su un cross messo dalla trequarti di Cassani (subentrato a Lucarelli), Molinaro si avventa sulla seconda palla e con una fucilata di sinistro insacca alle spalle di un incolpevole Buffon. Il Parma pare galvanizzato da questo goal, ma solo tre minuti più tardi Amauri colpisce con una gomitata Chiellini e riceve un rosso, a mio avviso giusto, da Banti e la partita s'incanala sui binari che portano alla vittoria della Juvenuts che avviene ma non senza qualche rischio (soprattutto nel finale di partita).
Dopo l'espulsione il Parma non ha rinunciato al suo gioco propositivo passando ad un 4-3-2 e ritengo che vada dato merito a Donadoni ed alla sua squadra che ha giocato a viso aperto con la squadra più forte del campionato e non è mai facile. La Juventus centra, grazie ad un Tevez eccelso e ad un Pogba in grandissimo spolvero, la 15ª vittoria consecutiva in casa stabilendo un nuovo record.
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