Juve, niente rimonta:| Ora serve un miracolo
Come prima, più di prima: Juve settima, ma più lontana dalla zona Champions, otto punti a cinque giornate dalla fine. Lo 0-0 sofferto in casa della Fiorentina, grande nemica storica affrontata senza coltello tra i denti, pregiudica i sogni di gloria bianconeri: potrebbe non bastare un'impresa tra due settimane a Roma contro la Lazio, quarta e rilanciata. Forse è il caso di assicurarsi almeno l'Europa League senza i preliminari, anche se Del Neri non sposta il mirino: 'Non è finita, con i tre punti tutto può succedere. Cerchiamo di vincere, abbiamo fiducia nei nostri mezzi'. L'orchestrina continua a suonare, anche se la Juve ha fatto scena quasi muta, steccando all'appuntamento decisivo. 'Ma in campo ci sono anche gli avversari', mastica il tecnico.
Il primo tempo è un monologo viola, ad eccezione di una fiammata di Matri che al 31' sfiora l'eurogol con un bel diagonale da posizione decentrata. Dopo una botta di Cerci, provvidenzialmente sporcata da Bonucci, due fiammate di Gilardino, che però s'impappina sul più bello. Padroni di casa brillanti, impeccabili in difesa e in regia: 'Montolivo ha qualità importanti e grande visione di gioco - ammette Del Neri -. Lui ed Aquilani insieme? Tutti i giocatori importanti possono convivere'. La Juve non trova spazi sulle fasce né riesce a innescare Matri in verticale. Il più deludente è Krasic, innocuo in attacco, assente in copertura: 'Sta attraversando un momento no - dice Del neri - lo aspettiamo per il rush finale'.
Bianconeri vicinissimi al gol in avvio di ripresa, ma Bonucci passa il pallone a Boruc. La Juve sbanda meno, Bonucci e Barzagli rattoppano tutto, Del Neri rispolvera il 4-4-2, la sua coperta di Linus, incassando i fischi di tutto lo stadio, quando fa entrare Toni per Matri. Il forcing viola è interrotto da un'occasione d'oro per Marchisio in area, disinnescata da... Toni. La partita scivola via senza grandi sussulti. Vietata ormai a Del Neri la cavalcata finale dell'anno scorso alla guida della Samp. La vittoria numero 300 del tecnico è rimandata, così come la decisione sul suo futuro: 'Il nostro contratto scade l'anno prossimo. Andiamo avanti per la nostra strada'. Parla al plurale, come il mago Otelma. Per andare in Champions serve davvero una magia.
(Leggo - Edizione Torino)