Juventus:| Nuovo stadio anti-crisi
Oltre metà dell'impianto già riempito nonostante le ultime due stagioni deludenti.
Juve, abbonamenti in crescita: il nuovo stadio contro la crisi.
Stadi vecchi, crescita zero. Quanti sospettavano che il nesso fosse imbottito di luoghi comuni è servito. Parlano i numeri, i primi che possono raccontare l'effetto di un impianto di proprietà in Italia. Quelli della Juve. Il mercato, per quanto importante, non è sufficiente a spiegare il boom di tessere vendute. Anche perché Vucinic, per citare il top, è sbarcato a Torino soltanto domenica sera, sul gong della campagna abbonamenti: 23 mila adesioni, +56% rispetto alla scorsa stagione. I tifosi hanno investito sulla nuova casa. La riempiranno secondo la stessa percentuale di incremento appena menzionata: capienza 41 mila posti, oltre la metà sarà divorata solo dagli abbonati. Prendendo in considerazione la storia recente, si tratta già di un record. L'Inter, grazie all'effetto triplete, l'estate scorsa riempì a bocce ferme il contenitore di San Siro per il 52,8%. Il Milan per il 36,7%. Mentre le romane rappresentavano il riflesso più concreto dei tempi cupi: 18 mila spettatori la Roma, 12 mila la Lazio, al cospetto di un Olimpico attrezzato per ospitarne 72 mila.
L'occhio vuole la sua parte. E in molti casi basta a fotografare un fenomeno: certe cornici di pubblico, la serie A, non le ha più offerte. Per smascherare la tendenza, non servivano gli esperti. Lo stadio vuoto è una triste cartolina e un pessimo spot. I bianconeri dal prossimo anno ne lanceranno uno diverso: «Non vendiamo un posto a sedere, ma una serie di servizi», lo slogan lanciato dagli uffici di Corso Galileo Ferraris.
In tempi di fair play finanziario, lo stadio di proprietà è anche uno strumento fondamentale per differenziare e aumentare i ricavi: continuare a contare sulla biglietteria classica sarebbe un suicidio. Si parla di palchi, tribune vip, catering. San Siro può riservare soltanto lo 0,6% dei suoi seggiolini a questo tipo di offerta. L'americano DiBenedetto, la prima volta che visitò l'Olimpico, rimase stupito per la gestione dei palchetti sponsor e per quel camion spacciato per store sotto la Tribuna Monte Mario.
Gli juventini per qualche tempo potranno fare gli snob. Hanno sottoscritto 3600 tessere «Premium», potranno usufruire di servizi di ristorazione a due ore dal fischio di inizio del match e fino ad un'ora dopo quello finale. Potranno accedere all'area lounge durante la partita, beneficiare di parcheggi esclusivi con un piccolo sovrapprezzo. Mentre i prezzi degli abbonamenti non hanno subito aumenti particolari. Tutti, non solo i vip, avranno a portata di mano un centro commerciale: si chiama Area 12, verrà inaugurato ad ottobre, nasce dall'accordo stipulato tra il club e Nordiconad. On line si potrà fare la spesa e al fischio finale passare a ritirarla in macchina. Evitati così piccoli bisticci famigliari.
Ogni anno, quando in Lega vengono illustrati su mappa gli studi sull'evoluzione dei Paesi europei in tema di stadi, le bandierine segnalano i progressi e in corrispondenza dell'Italia c'è sempre stato il vuoto. Il primo albero, almeno, è stato piantato.