Calciomercato.com

  • Getty Images
    Juventus, Marotta:|'Vicini a Conte'

    Juventus, Marotta:|'Vicini a Conte'

     

    La Juventus è vicina ai suoi tesserati. Sia quelli prosciolti, sia quelli ancora coinvolti. Ecco le parole dell'ad bianconero Beppe Marotta in conferenza stampa:  «Buongiorno a tutti, oggi è la vigilia di un appuntamento imporante. Un esempio bellissimo di made in Italy a Pechino, abbiamo constato il calore dei tifosi e degli appassionati. E’ la celebrazione autentica dell’annata dell’anno passato, con lo scudetto, direi una celebrazione a cui va riconosciuto merito ad Antonio Conte e ai giocatori». «Si è parlato poco di questo evento, ma molto di più delle situazioni extracalcistiche. Oggi sono qui come direttore dell’area tecnica per sottolineare l’importanza di questo trofeo. Ma ovviamente sono qui per commentare le sentenze. E’ un sentimento agrodolce, non sappiamo se essere felici o no. C’è una forte tensione e un forte sbigottimento per quello che sta accadnendo al nostro allenatore. Io mi auspico che i giocatori di fronte a queste situazioni trovino motivazioni ancora più forti. Noi riteniamo Conte completamente estraneo ai fatti e lo diciano alla luce degli atti processuali e lo diciamo alla luce del suo comportamente nell’anno passato con noi. Gli avvocati stanno lavorando ai ricorsi per far risultare la totale estraneità, nessun reato è stato commesso da lui o da Alessio. Ma la vita sportiva va avanti, domani c’è una finale e serve un allenatore. L’abbiamo scelto con lo stesso Conte e abbiamo deciso che sia Massimo Carrera. Come gestore del gruppo un allenatore svolge un lavoro molto più importante durante la settimana, quindi sappiamo che il leader resta Conte. La domenica è “l’esame”, quelo che che conta è come viene preparato prima e in quello Conte continuerà a essere importante come l’anno scorso durante la settimana. Carrera non lo devo scoprire io, ha una sua juventinità molto forte. Confermo la nostra vicinanza totale a Conte e Alessio».
     
    SU CONTE, BONUCCI E PEPE - «Per i due ragazzi c’è stata la liberazione da un incubo che li aveva accompagnati in questi mesi. Io ho avuto l’onore di accompagnarli a Roma per il dibattimento e ho visto due ragazzi toccati, purtroppo la vita porta a confrontarsi con queste situazioni. Oggi hanno provato una gioia incontentinibile, hanno anche versato qualche lacrima. Conte soffre e continua a soffrire, ma lui è un combattente e anche in questa situazione sta trovando motivazioni per essere ancora più grintoso. Un regolamento arcaico vieta di essere presente in conferenza, ma lui è sempre in prima linea, non si nasconde, sta sempre vicino alla squadra». «Assolutamente infondate le notizie di dimissioni di Conte al ritorno in Italia. Mai nella sua testa è balenata l'idea di dimettersi e noi siamo orgogliosi di avere lui come allenatore. La squadra riconosce in lui il leader. La squalifica deve essere connatata in modo diverso, magari una forte ammenda, perché l'assenza dell'allenatore in panchina fa calare lo spettacolo. Ma quello che conta è il lavoro della settimana».
     
    IL NUOVO FILONE DI BARI - «Preoccupazione per il nuovo filone di Bari? Riteniamo nel modo più assoluto, dopo verifiche con i nostri avvocati, Conte non è toccato e non ha commesso nulla. Siamo sereni fino in fondo. Per quanto riguarda l’uscita del consigliere d’amministrazione Briamonte dal collegio di difesa di Conte, al primo grado c’era lui nel collegio ora c’è la Bongiorno, ma è un fatto fisilogico di dinamiche interne che non è corretto stare a specificare, ma non c’è alcun motivo di contrasto fra la Juve e Briamonte o fra Conte e Briamonte».
     
    LA STIMA PER CONTE - «Conte ha ereditato una situazione molto difficile e siamo passati dal settimo posto al primo posto con una cavalcata strepitosa. Il suo merito è aver incrementato il valore del suo gruppo, quando vanno in campo i giocatori sono ben allenati e il fatto che oggi sia qui rappresentato da uno dei suoi collaboratori è indicativo. Poi nella Juventus ci sono grandissimi campioni e sono certe che la mancanza dell’allenatore in panchina sarà sopperita dalla presenza di questi campioni».
     
    «BISOGNA RISCRIVERE LA GIUSTIZIA SPORTIVA» - «Tenere il nostro allenatore è una soluzione credibile perché noi siamo fiduciosi che l’iter della giustizia che si dovrebbe completare entro il 10 settembre possa consegnarci Conte e restituirlo alla panchina. E poi siamo davanti a un ordinamento sportivo che proprio da questa esperienza deve trarre delle considerazioni importanti: pensiamo al ruolo dell’allenatore e del giocatore in termini di apporto “all’azienza club”, perché ormai sono delle aziende, pensiamo al danno che ci viene fatto perché una sola persona lo accusa e qaltre quindici negano in tutto e per tutto... Non è possibile! Questo codice va riscritto completamente».
     

    Altre Notizie