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    Juve, Marotta: 'Scuffet ha qualità per imporsi nella storia'

    Juve, Marotta: 'Scuffet ha qualità per imporsi nella storia'

    A Sky Sport ha parlato il dg della Juventus Beppe Marotta, poco prima della partita dei bianconeri contro l'Udinese.

    Su Scuffet: "Devo dire che io lo definisco una grandissima promessa perchè deve confermarsi, però credo che abbia tutti i requisiti per dire qualcosa di importante nella storia del calcio, a cominciare dalla qualità, che credo sia quella di saper coprire la porta in maniera veramente eccellente".

    Sulle forze mentali e fisiche per l'ultimo sprint: "E' da sottolineare il fatto che quella con l'Udinese sia la 47esima gara ufficiale, la grande professionalità dimostrata da questo gruppo, un gruppo straordinario perchè ha disputato sino ad oggi 47 gare ufficiali, considerando le 32 di campionato più le 15 delle altre competizioni, la Supercoppa, la Champions, L'Europa League e la Coppa Italia. E poi vanno aggiunte anche otto gare ufficiali di coloro i quali indossano le maglie delle varie Nazionali. A dimostrazione che non possiamo sempre andare a mille, ma vogliamo assolutamente chiudere in bellezza questa stagione con due grandi sicuramente importanti".

    Se si tratta della gara più difficile, esclusa quella con la Roma: "Devo dire che ogni settimana diciamo che quella è la partita più difficile, ma in realtà per qualità espresse dall'avversario sicuramente sì. Devo dire che sabato prossimo ci aspetta un altro impegno importante, perchè il Bologna è assetato di punti, deve necessariamente fare punti per salvarsi, quindi credo che ogni domenica ci siano esami da superare con grande determinazione e con grande forza. Sicuramente quella di stasera è una partita importante".

    Sull'esultanza dopo il Lione e se quella vera alla Galliani verrà risparmiata per il terzo Scudetto o per l'Europa League: "Intanto devo dire che noi siamo una classe dirigenziale giovane in questo palcoscenico, Andrea Agnelli, Nedved ed io siamo sicuramente alle prime esperienze di questo genere di emozioni, per cui è chiaro che la viviamo con grande intensità, così come la vivono tutto il resto della dirigenza e lo staff. Quindi ci lasciamo andare, ma credo sia anche il bello del calcio poter vivere liberamente queste emozioni, sono spot positivi questi, perchè denotano veramente che dietro una squadra c'è un lavoro importante anche da parte della dirigenza. Questo è uno sfogo liberatorio di una situazione che attendevamo da un momento all'altro".

    Sulla sensazione che possa sfuggire qualcosa in quel momento: "Quando tu affronti un impegno sapendo che devi necessariamente fare i tre punti diventa sempre difficile. Poi ci sono le circostanze, c'è un periodo di intensità agonistica, con impegni, perchè in queste ultime settimane abbiamo dovuto sostenere dei turni infrasettimanali di campionato o di Europa League, abbiamo sostenuto su sei partite, cinque trasferte consecutive, con rientri in nottata. C'è dunque uno stress psico-fisico che porta un fatto: la squadra pur esprimendosi su dei livelli più che sufficienti, comunque un po' deve soffrire. Quindi la sofferenza ti porta a sapere che tutti gli ostacoli vanno affrontati con grande difficoltà. E quando lo superi c'è uno sfogo liberatorio. E' lo stesso entusiasmo che i giocatori hanno avuto in campo"

     

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