Juventus, l'ascesa di Yildiz cambia il futuro di Chiesa? Le scelte di Allegri e il rebus rinnovo
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QUESTIONE DI SCELTE – Trattasi di quel Federico Chiesa, recuperato per la sfida di lunedì sera contro l’Udinese, dopo aver smaltito i postumi della brutta botta, subita al piede destro contro l'Inter domenica sera a San Siro. In quell’occasione, l’esterno azzurro aveva iniziato la partita dalla panchina, visti anche i recenti problemi fisici al ginocchio. Una condizione non ottimale, dunque, l’ha confinato tra le riserve di Allegri che ha deciso di puntare sulla fantasia e l’estro in piena ascesa di Yildiz. Difficile, visto il possibile forfeit di Vlahovic, che tale decisione possa essere confermata anche nel match contro la formazione di Cioffi, ma l’ultimo periodo di Chiesa, i sempre più frequenti acciacchi di natura fisica (che preoccupano l’ambiente bianconero), la stagione vissuta da comprimario di un’ottima Juventus in orbita Scudetto (viste le sole 6 reti e 2 assist in 19 presenze in campionato) e quel rinnovo che continua a non arrivare sono tutti indizi che possono allontanare Chiesa da Torino. E nel caso in cui Allegri continuasse, ripartendo da lunedì, a confermare Yildiz come scelta prioritaria dal 1’, ecco che si potrebbero delineare nuovi scenari per l’ex Fiorentina.
FUTURO - L’azzurro ha un contratto in scadenza al 30 giugno 2025 e, al momento, le negoziazioni per un rinnovo-ponte non sono arrivate alla fumata bianca. Entro tale data, una decisione andrà presa definitivamente circa un possibile prolungamento. L'ultimo incontro fra la dirigenza piemontese e l'entourage del giocatore, guidato dall'agente Fali Ramadani, risale a prima di Natale, ma il tutto si è risolto con un nulla di fatto, oltre che con la promessa di rivedersi tra febbraio e marzo. Febbraio è arrivato e nulla sembra filtrare sul futuro di Chiesa. La trattativa è ancora distante dall’arrivo al traguardo finale e rimane ancora distanza tra domanda e offerta. Arrivare all’estate, con un giocatore come l’azzurro, in scadenza di contratto, diventerebbe una ghiotta occasione per gli estimatori del numero 7 bianconero. Le percentuali d’addio, in tal caso, aumenterebbero a dimsisura. Un problema di non poco conto, da gestire a stretto giro di posta, per non perdere (il rischio è a zero l’anno successivo) un patrimonio tecnico ed economico di assoluto valore come Chiesa. Un nuovo incontro chiarificatore ci sarà, intanto l’azzurro deve ristabilire le gerarchie in casa Juve, riprendendosi una maglia da titolare già da lunedì e mostrando al mondo di che pasta è fatto. Yildiz, permettendo.