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  • Khephren Thuram: "Juventus il club migliore al mondo, me l'ha detto papà. Marcus è più forte di me. Ho sentito Todibo…"

    Khephren Thuram: "Juventus il club migliore al mondo, me l'ha detto papà. Marcus è più forte di me. Ho sentito Todibo…"

    • Il Bianconero
    Khephren Thuram si presenta in conferenza stampa. Il nuovo centrocampista francese della Juventus (classe 2001) è arrivato dal Nizza per 20 milioni di euro con un contratto quinquennale fino a giugno 2029. Ecco le sue parole: "La prima settimana è passata molto bene. Lavoro molto bene con il gruppo e con il mister, tutto passa molto bene". 

    LILIAN - "Ovviamente mio papà mi ha detto che è la più grande squadra d'Italia e del mondo per lui. Bisogna approfittare di ogni momento, non come giocatori ma anche come staff è uno dei migliori al mondo. Per me sarà un'occasione di crescita, come persona e come giocatore. La stagione non è iniziata, per quanto riguarda mio fratello. Vedremo"

    SENSAZIONI - "Diciamo che per me è stato come un sogno, la prima volta che ho parlato con il DS. Era un sogno che si avverava. Fin da piccolo ho desiderato giocare alla Juve, dove sono passati moltissimi giocatori francesi, dei nomi di grandissimo prestigio. Sono ancora più orgoglioso di poter indossare questa maglia. Quindi ogni giorno mi sveglio e sento di avere una grande fortuna". 

    TODIBO - "Quanto sarà importante? Spero di fare bene come gli altri francesi, come Matuidi, Pogba, mio papà che ha giocato qui. Per Todibo sì, abbiamo parlato, ma non della Juve. Ma di tante altre cose. Vediamo se finisce qui o no".

    SCUDETTI JUVE - "Hai sognato di poter rivivere quei momenti? Ero piccolo quando la Juve ha vinto i 4 scudetti, non mi ricordo tanto. Spero di vincere tanti scudetti con questo club. No, secondo me mio papà sarà altrettanto felice se io vincerò rispetto a mio fratello. Noi ai suoi occhi siamo figli, la sua felicità è la stessa".

    THIAGO MOTTA - "Sì, sicuramente ha avuto la sua importanza il fatto che fosse diventato Thiago il mister della Juve. Da giocatore è stato eccezionale, molto intelligente, che sapeva difendere molto bene. Lavorava molto bene con il suo gruppo. Potrò molto importante da lui. Sicuramente sì, ha avuto la sua importanza. Il mister mi parla, mi segue, mi chiede di seguire il gioco. Mi ha dato dei buoni segreti, non posso svelarli, sennò troppe carte in tavola e ne approfittano. Si vede che è stato molto intelligente e continua a esserlo". 

    IDOLO POGBA - "Non ho un ruolo preferito, posso giocare player, mezzala, dipende dove il mister vuole che io giochi. Ho due modelli: il primo Paul Pogba e poi Patrick Vieira. Due grandi giocatori, mi piacciono molto. Non ho mai parlato direttamente con Pogba. Lo conosco perché è un grande giocatore. So che è amico di mio fratello, lo seguo sin da piccolo. Ero molto fan soprattutto dei suoi cambi di pettinatura". 

    MARCUS - "Mio fratello dice che sono più forte io perché mi vuole tanto bene, ma per me è più forte lui. Sono molto contento per lui. Ha fatto una lunga carriera, ha giocato in Francia, è arrivato non da grandi club, ma è arrivato alla nazionale. Per me è un modello, il migliore della famiglia. Gioca da attaccante, fa molti gol, riesce a essere assistman. Quindi per me lui è il più forte". 

    CARATTERISTICHE - "Le mie caratteristiche migliori? Amo molto far girare la palla. Verticalizzare molto. Ho anche qualità di grande dinamicità. Gioco anche molto con palla al piede. Riesco a recuperare palloni pure in modo aggressivo. Sono completo, ma ho tanta strada ancora. So che la Serie A è un campionato molto tattico, con squadre di alto livello. E' la prima volta e dovrò riadattarmi. Per quanto riguarda i consigli di Deschamps, lo sento. Papà lo sento tutti i giorni".

    FARIOLI - "Mister importante per me, mi ha parlato molto e mi ha aspettato. Ero in una squadra giovane, un leader in questa squadra. Si aspettava molto da me rispetto anche ai miei compagni. Diciamo che mi parlava molto ed è stato una figura importante, anche lo staff mi spingeva molto".

    JUVE NEL DESTINO - "Hai sentito i riferimenti juventini? Sì, sono d'accordo, anch'io penso di essere destinato alla Juventus. La prima volta che si sono interessati avevo 17 anni ed ero al Monaco. Ma volevo crescere come giocatore prima di arrivare, per questo ho scelto il Nizza. Henry e Vieira mi hanno dato tanti consigli, anche sulla Juventus. Mi hanno detto: ora la tua carriera sta prendendo il largo. Sono molto riconoscente di questi messaggi, non è dovuto, lo fanno a modo loro. Mi fa piacere".

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