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Juventus, il rinnovo di Allegri è una questione soprattutto di soldi: tutti i punti sul tavolo
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E’ una questione anche e principalmente di soldi e di riflesso di programmi la continuità o meno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Troppo importante, per il rilancio di un club scottato dalla mancata partecipazione all’ultima edizione di Champions League e da una semestrale che già fatto registrare perdite per 95,1 milioni di euro ed una previsione di rosso al prossimo 30 giugno di 123,7 milioni, blindare in tempi rapidi la qualificazione al nuovo format della massima competizione europea - che garantirà incassi maggiori per tutti - ed osservare con attenzione gli sviluppi legati all’accesso alla prima edizione del Mondiale per club 2025. Avere in mano la garanzia di determinati introiti o meno farà tutta la differenza di questo ed offrirà al massimo responsabile dell’area tecnica Cristiano Giuntoli tutti gli strumenti necessari per pensare alla costruzione della squadra della prossima stagione. Da qui nasce un’attesa sempre più snervante per conoscere il futuro di Allegri che, direttamente ed indirettamente, ha recapitato un paio di messaggi molto chiari tra le righe.
JUVE, LA SITUAZIONE FINANZIARIA NEL DETTAGLIO
MESSAGGI TRA LE RIGHE - "Non abbiamo ancora parlato con la società, sia ben chiaro a tutti. Ho ancora un anno di contratto, abbiamo tanti obiettivi da raggiungere. Poi quando i dirigenti avranno deciso quale sarà il futuro della Juventus me lo faranno sapere", ha dichiarato il tecnico bianconero alla vigilia dell’importante sfida di questa sera sul campo del Napoli. Frasi abbastanza interlocutorie ma che denotano la volontà di Allegri di prolungare un contratto in scadenza nell’estate 2025, visto che la Juve viaggia abbastanza spedita verso il raggiungimento di quegli obiettivi minimi prefissati ad inizio campionato - e c’è sempre una Coppa Italia ancora conquistabile - e la disponibilità del diretto interessato a proseguire il lavoro intrapreso con Giuntoli nella scorsa estate. Poi ci sono le dichiarazioni, più esplicite e in qualche modo sibilline, di Giovanni Branchini, agente molto vicino ad Allegri, indirizzate soprattutto a chi ha preso in mano le sorti della Juventus dopo l’addio di Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved e del precedente Cda. “Ha un contratto e ha dimostrato il suo legame con il club. Di solito si cambia un allenatore quando non si è soddisfatti e voglio vedere come potrebbero non essere soddisfatti. Qualcuno che possa mandarlo via? Questo è sempre possibile, vedremo quali saranno le idee della Juve, ma con questa proprietà può succedere di tutto”. Il riferimento a figure più affini al modo di pensare la Juve di Allegri che oggi alla Continassa non ci sono più è chiaro.
JUVE, LE MOSSE ANTI-NAPOLI DI ALLEGRI
INGAGGIO SPALMATO? - Così come l’idea di John Elkann e della nuova dirigenza di immaginare per il futuro prossimo una società finanziariamente più sostenibile e meno dipendente dai ripetuti aumenti di capitale dell’azionista di maggioranza. Una Juventus più giovane negli interpreti in campo e nel modo di pensare, una Juventus economicamente più leggera anche e soprattutto a livello di contratti. Un discorso che tocca molte delle stelle più brillanti dell’attuale organico - da Chiesa e Vlahovic, passando per Rabiot e Szczesny - ma anche la guida tecnica. Massimiliano Allegri percepisce attualmente un ingaggio di 7 milioni di euro netti più bonus e nei piani societari non è da escludere l’ipotesi di una proposta di rinnovo a cifre più basse, per alleggerire l’attuale monte stipendi da 150 milioni di euro lordi. Interpellato sull’argomento, Allegri non ha risposto e ha rimandato la palla nell’altra metà del campo: il dossier è nelle mani della Juventus e sarà anche e principalmente una questione di soldi.
LE ALTERNATIVE - A tal proposito e in questa ottica rientrano i profili maggiormente caldeggiati per un'eventuale sostituzione di Allegri, quelli di Thiago Motta, allenatore della rivelazione Bologna fortemente nel mirino pure del Milan, e quello di Raffaele Palladino, che nella stagione in corso alla guida del Monza si sta confermando come una delle realtà più interessanti nel panorama della Serie A. L'allenatore italo-brasiliano percepisce attualmente un ingaggio di 2 milioni di euro netti a stagione, mentre il compenso del tecnico dei brianzoli di aggira sul milione di euro. Cifre che ovviamente verrebbero riviste al rialzo in caso di approdo in una piazza ben più prestigiosa come la Juventus, ma certamente più vicine ai nuovi parametri finanziari della Vecchia Signora.
JUVE, LA SITUAZIONE FINANZIARIA NEL DETTAGLIO
MESSAGGI TRA LE RIGHE - "Non abbiamo ancora parlato con la società, sia ben chiaro a tutti. Ho ancora un anno di contratto, abbiamo tanti obiettivi da raggiungere. Poi quando i dirigenti avranno deciso quale sarà il futuro della Juventus me lo faranno sapere", ha dichiarato il tecnico bianconero alla vigilia dell’importante sfida di questa sera sul campo del Napoli. Frasi abbastanza interlocutorie ma che denotano la volontà di Allegri di prolungare un contratto in scadenza nell’estate 2025, visto che la Juve viaggia abbastanza spedita verso il raggiungimento di quegli obiettivi minimi prefissati ad inizio campionato - e c’è sempre una Coppa Italia ancora conquistabile - e la disponibilità del diretto interessato a proseguire il lavoro intrapreso con Giuntoli nella scorsa estate. Poi ci sono le dichiarazioni, più esplicite e in qualche modo sibilline, di Giovanni Branchini, agente molto vicino ad Allegri, indirizzate soprattutto a chi ha preso in mano le sorti della Juventus dopo l’addio di Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved e del precedente Cda. “Ha un contratto e ha dimostrato il suo legame con il club. Di solito si cambia un allenatore quando non si è soddisfatti e voglio vedere come potrebbero non essere soddisfatti. Qualcuno che possa mandarlo via? Questo è sempre possibile, vedremo quali saranno le idee della Juve, ma con questa proprietà può succedere di tutto”. Il riferimento a figure più affini al modo di pensare la Juve di Allegri che oggi alla Continassa non ci sono più è chiaro.
JUVE, LE MOSSE ANTI-NAPOLI DI ALLEGRI
INGAGGIO SPALMATO? - Così come l’idea di John Elkann e della nuova dirigenza di immaginare per il futuro prossimo una società finanziariamente più sostenibile e meno dipendente dai ripetuti aumenti di capitale dell’azionista di maggioranza. Una Juventus più giovane negli interpreti in campo e nel modo di pensare, una Juventus economicamente più leggera anche e soprattutto a livello di contratti. Un discorso che tocca molte delle stelle più brillanti dell’attuale organico - da Chiesa e Vlahovic, passando per Rabiot e Szczesny - ma anche la guida tecnica. Massimiliano Allegri percepisce attualmente un ingaggio di 7 milioni di euro netti più bonus e nei piani societari non è da escludere l’ipotesi di una proposta di rinnovo a cifre più basse, per alleggerire l’attuale monte stipendi da 150 milioni di euro lordi. Interpellato sull’argomento, Allegri non ha risposto e ha rimandato la palla nell’altra metà del campo: il dossier è nelle mani della Juventus e sarà anche e principalmente una questione di soldi.
LE ALTERNATIVE - A tal proposito e in questa ottica rientrano i profili maggiormente caldeggiati per un'eventuale sostituzione di Allegri, quelli di Thiago Motta, allenatore della rivelazione Bologna fortemente nel mirino pure del Milan, e quello di Raffaele Palladino, che nella stagione in corso alla guida del Monza si sta confermando come una delle realtà più interessanti nel panorama della Serie A. L'allenatore italo-brasiliano percepisce attualmente un ingaggio di 2 milioni di euro netti a stagione, mentre il compenso del tecnico dei brianzoli di aggira sul milione di euro. Cifre che ovviamente verrebbero riviste al rialzo in caso di approdo in una piazza ben più prestigiosa come la Juventus, ma certamente più vicine ai nuovi parametri finanziari della Vecchia Signora.