Cambia poco, in fondo: playoff erano previsti e playoff sono. Ma alla fine (“fino alla fine” era lo slogan degli anni migliori…) la Juve esce senza alcuna musica familiare di Champions League, perché la colonna sonora dei tifosi è una sinfonia di fischi.

Fischiano tutti e tutto. Comprese le strategie di mercato, dall’estate all’inverno senza soluzione di continuità. Infatti gioca Locatelli difensore centrale perché Kalulu si fa male e - soprattutto - perché la coppia Motta&Giuntoli ha regalato Rugani, svenduto Hujisen e intempestivamente cacciato Danilo. E da ottobre attende di rimpiazzare Bremer…

Pagelle per la cronaca sui singoli. Perin salva il salvabile a fine primo tempo ed è l’ultimo ad arrendersi. Weah e McKennie annaspano da insoliti difensori sulle fasce. Gatti lotta come e anche più del solito, ma è sbadato a tratti, più o meno sulla falsariga di Locatelli. Stavolta irriconoscibile Thuran, mentre Douglas Luiz è riconoscibilissimo: inguardabile come sempre quest’anno, e senza motivo in campo per 90 minuti. Conceicao e Yildiz appena sufficienti, Mbangula e Vlahovic frastornati anche se volenterosi. I subentrati nella ripresa si adeguano all’ opacità generale, anche se Nico Gonzalez qualcosa combina.

Alla fine, i fischi dello Stadium non riguardano solo questa partita, né un secondo tempo comunque volenteroso anche se impreciso. I fischi sono una tempesta di disapprovazione reale (e anche virtuale sui social…) che riguarda un progetto ormai sfiduciato dall’evidenza dei risultati, cui chiacchiere e giustificazioni non fanno più argine. Il progetto di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta.

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