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    Juventus di nome e di fatto: di corto muso, a Lecce arrivano tre punti per la svolta in campionato

    Juventus di nome e di fatto: di corto muso, a Lecce arrivano tre punti per la svolta in campionato

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    C’era una volta la Vecchia Signora, che ammazzava il campionato a suon di scudetti grazie all’esperienza. A Lecce, invece, si vede una nuova squadra che fa onore al suo vero nome, Juventus, vincendo la prima partita lontano da Torino con i giovani. Il gol del successo di corto muso, tra l’altro splendido, che potrebbe rappresentare una svolta per il prosieguo della stagione, è firmato infatti dal ventunenne Nicolò Fagioli, inserito nella ripresa. Ma prima di lui Allegri aveva già lanciato dall'inizio i diciannovenni Miretti e Soulè, seguiti poi dal loro coetaneo Iling-Junior e dal ventiduenne Kean, che ormai è un semi-titolare. Sono questi i segnali che danno fiducia per il futuro, perché gli altri titolarissimi schierati nel primo tempo deludono ancora una volta. In attesa di sapere se davvero la Juventus ha svoltato in campionato, con questa terza vittoria consecutiva senza subire gol, rimane il fatto che questo 1-0 è tanto meritato quanto sofferto perché, dopo le difficoltà del primo tempo, non bisogna dimenticare il palo colpito dal Lecce nel finale, con Szczesny ormai battuto.   

    RITMO BASSO Senza Locatelli, Vlahovic e Bonucci, tenuto in panchina, Allegri si affida a due under 20, Soulè e Miretti con la speranza di rinfrescare anche mentalmente la Juventus, dopo la batosta di Lisbona. Come non detto, però, perché i titolarissimi a cominciare da Cuadrado, con la fascia di capitano, confermano di non avere più le gambe e la testa dei giorni migliori. E’ vero che Szczesny in tutto il primo tempo si limita a fare lo spettatore alle spalle dello stesso Cuadrado, Danilo, Gatti e Alex Sandro, ma il problema è da metà campo in avanti. Non è questione di modulo, come sempre, perché sono gli interpreti che deludono. Soulè che parte dalla destra nel 4-4-1-1, i due centrali McKennie e Rabiot, e Kostic a sinistra giocano troppo in orizzontale e soprattutto a ritmo basso, favorendo i piani del Lecce che si difende con ordine. E così Milik, alle cui spalle avanza Miretti a metà tra il ruolo di seconda punta e quello di trequartista, rimane troppo isolato.

    QUATTRO GIALLI Confusa e inconcludente, la Juventus paga anche troppi errori individuali in fase di contenimento che costano quattro ineccepibili cartellini gialli a Miretti, Cuadrado, Milik e Gatti, nello spazio record dei primi 29’. Invece di approfittare delle amnesie dei bianconeri, il Lecce si accontenta di difendere il punto dello 0-0, grazie alle chiusure dei quattro difensori Baschirotto, Pongracic, Gendrey e Gallo, aiutati dai tre centrocampisti Blin, Hjulmand e Gonzalez che fanno densità in mezzo al campo. A poco serve, quindi, il movimento di Strefezza sulla fascia, perché Oudin non fa altrettanto e così Ceesay è ancora più isolato di Milik sul fronte opposto. In questo deserto di idee e fantasia, bisogna aspettare il 32’ per registrare il primo tiro della Juventus nella porta di Falcone, che in realtà è un passaggio centrale di Rabiot. Molto più pericoloso, invece, è il secondo tentativo di Rabiot che poco prima dell’intervallo devia di testa da pochi passi costringendo Falcone a una grande deviazione.

    LACRIME FAGIOLI Allegri, evidentemente non soddisfatto dopo un simile primo tempo, inserisce il terzo giovane della giornata, il ventunenne centrocampista Fagioli al posto dell’evanescente McKennie. Più di questo cambio conta la diversa mentalità con cui la Juventus affronta la ripresa. Cuadrado e Miretti sembrano avere una marcia in più e il Lecce per la prima volta sembra in affanno. Per aggiungere un po’ di concretezza sotto porta il tecnico bianconero decide di rilanciare Kean, come seconda punta vera, al posto di Miretti. E guarda caso proprio l’ultimo arrivato serve subito a Milik il pallone del possibile 1-0, respinto da Falcone. Il gol nell’aria arriva poco dopo l’inserimento di un quarto giovanissimo, il diciannovenne Iling-Junior al posto dell’inutile Kostic. Altro cambio decisivo, perché è lui a passare il pallone a Fagioli che si inventa un gol alla Del Piero con un destro a giro che colpisce il palo alla sinistra dell’incolpevole Falcone e si infila in rete. E’ la prima rete in serie A per il centrocampista, incredulo e felice, che non riesce a nascondere le lacrime travolto dall’abbraccio dei compagni. 

    PAURA FINALE Manca un quarto d’ora abbondante alla fine e il Lecce, non avendo più nulla da perdere, incomincia ad attaccare come non aveva mai fatto fin lì. Più della consueta girandola di cambi operata da Baroni, la differenza la fa la rabbia dei padroni di casa. E allora Allegri si affida all’esperienza di Bonucci, inserito nel finale al posto di Soluè. Nemmeno il ritrovato capitano riesce però a invertire il senso di una nuova partita in cui la Juventus, sempre più schiacciata, rischia tantissimo all’89’ quando soltanto il palo alla destra di Szczesny, ormai battuto, nega il pareggio a Hjulmand. La paura dei bianconeri non finisce qui, perché i 5’ di recupero sono un’interminabile sofferenza per Allegri in panchina e i giocatori in campo. E così il fischio finale di Chiffi è un’autentica liberazione per la Juventus.

    Tabellino:
    Lecce-Juventus 0-1 (primo tempo 0-0)

     
    Marcatori: 28’ s.t. Fagioli (J)
     
    Assist: 28’ s.t. Iling Jr. (J)
     
    Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Blin (15’ s.t. Askildsen), Hjulmand, Gonzalez (42’ s.t. Rodriguez); Strefezza (37’ s.t. Di Francesco), Ceesay (37’ s.t. Colombo), Oudin (15’ s.t. Banda). All. Baroni
     
    Juventus (4-4-1-1): Szczesny; Cuadrado, Danilo, Gatti, Alex Sandro; Soulè (39’ s.t. Bonucci), McKennie (1’ s.t. Fagioli), Rabiot, Kostic (27’ s.t. Iling Jr.); Miretti (16’ s.t. Kean); Milik. All. Allegri

    Arbitro: Chiffi di Padova
     
    Ammoniti: 12’ p.t. Miretti (J), 17’ p.t. Cuadrado (J), 23’ p.t. Milik (J), 29’ p.t. Gatti (J), 14’ s.t. Ceesay (L), 25’ s.t. Pongracic (L), 33’ s.t. Iling Jr. (J), 45’+1’ s.t. Di Francesco (L)

     

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