I tre round di Del Piero: il rinnovo del contratto (un'altra ripresa è in vista), l'Inter e la Champions League. Il primo si è disputato martedì sul ring della sede di corso Ferraris: più che uno scontro, un incontro d'amorosi sensi, con il capitano che, per prolungare di un anno la sua storia con la Signora, accetta la drastica riduzione dell'ingaggio. Il secondo round domenica sera all'Olimpico. Di fronte, l'avversario di sempre, il caro nemico nerazzurro. Quello che, ferito dal gol scudetto di Del Piero nella tana di San Siro il 12 febbraio 2006, gli fece srotolare per la prima volta la linguaccia irriverente. Esultanza poi entrata definitivamente nel bagaglio di Alex, proprio come i gol alla Del Piero. Tra le tante sfide nella sfida, insieme al duello tra i superportieri Buffon e Julio Cesar e a quello tra i gioielli del mercato invernale Matri e Pazzini, c'è il confronto tra due bandiere, due highlander del calcio: Del Piero e Zanetti, 73 anni e 1397 partite in due tra Juve e Inter.

Ieri Godot, ora Stakanov: con 34 presenze stagionali, il capitano è il più presente della rosa bianconera. Domenica Alex potrà partire dalla panchina - Del Neri sembra intenzionato a proporre la coppia Toni-Matri - ma prenota almeno uno spicchio per dare continuità a una contesa infinita, a una striscia di derby d'Italia per lui cominciata nel lontano 1994. Sarà la sua tredicesima partita di campionato contro l'Inter a Torino (14 i gettoni di Boniperti). La sfida con i nerazzurri è un crocevia per l’Europa che conta. Una partita che Del Piero farà di tutto per vincere, così da arrivare a giocarsi il suo terzo round virtuale: disputare la prossima Champions League con una squadra molto competitiva nel nuovo stadio della Juve, rinato sulle ceneri del Delle Alpi. Il suo terzo prato in città.

(Leggo - Edizione Torino)