Juventus, Conte furioso: 'Matri al Milan non previsto, ci siamo indeboliti' VIDEO
Alla vigilia di Juventus-Lazio, in casa bianconera a tenere banco è il marcato. In conferenza stampa, Antonio Conte non nasconde il suo disappunto per la cessione di Alessandro Matri al Milan, che ha fatto seguito a quella, anch'essa sgradita dal tecnico bianconero, di Emanuele Giaccherini al Sunderland: "Perché proprio al Milan? Perchè il Milan è la società che ha fatto la richiesta. Ci fosse stata un'altra società che avesse fatto la richiesta per Matri o per un altro giocatore, avremmo dovuto fare delle valutazioni e l'avremo dato ad un'altra squadra. Prima c'era il Napoli e ha cambiato idea. Ora c'era il Milan, il Milan ha offerto e la società ha accettato la richiesta. Questo per farvi capire un attimo le difficoltà in cui ci muoviamo, perchè forse qualcuno non le ha capite bene. O fa finte di non capirle. Però le difficoltà ci sono, sono economiche, le sappiamo, le conosciamo tutti, quindi non è che è stato fatto qualcosa che io non conoscessi. So delle difficoltè: se si spende uno, bisogna rientrare di uno e sacrificare giocatori che se ci fosse una situazione economica diversa io non avrei mai sacrificato, nè Giaccherini, nè Matri. Questa è la difficoltà e poi ti devi confrontare con squadre che comunque hanno la possibilità in questo momento di spendere molto di più".
Conte aggiunge, come leggiamo su Tuttojuve.com: "Tecnicamente la cessione di Matri non era prevista, così come non era prevista tecnicamente la cessione di Giaccherini. Stiamo parlando di un calciatore che in due anni è quello che ha fatto più gol, un uomo sicuramente tra i più fedeli. Però ci fa capire... se ancora qualcuno non l'avesse capito, fa finta di non capirlo, perchè a questo punto inizio a pensare che qualcuno non voglia capire o voglia far finta di non capire. Nel momento economico che sta passando l'Italia, un momento che riguarda la Juventus e anche altre squadre, a parte alcune eccezioni, a parte magari al Napoli e qualche altra, un momento in cui si è, tra virgolette, costretti a vendere se c'è una richiesta. E' arrivata la richiesta per Giaccherini e siamo stati costretti a vendere Giaccherini. E' arrivata una richiesta per Matri e siamo stati costretti a vendere Matri, perchè bisogna rientrare in quei venti milioni spesi per prendere Tevez, Llorente e Ogbonna. Questo deve far capire la difficoltà. Noi siamo qui a comporre un puzzle. E' logico che se in questo puzzle metti pezzi e ne togli altri, sarà sempre più difficile. Però questa è la situazione attuale con la quale un allenatore deve convivere. Deve accettare suo malgrado alcune uscite. E' inevitabile che se poi ci sono queste uscite e continuate a dire che il divario è aumentato, io dico... Mi lascia perplesso questo, perchè noi comunque con le uscite di Matri e Giaccherini ci siamo indeboliti, perchè sono usciti due pezzi importanti che hanno contributo in maniera determinante alle vittorie di questi ultimi due anni. So che è una situazione che bisogna accettare, la accettiamo, ma se mi dite: hai avallato tecnicamente alcune cose, io non ho avallato assolutamente niente, ho subito. Ed è giusto che un allenatore del genere debba andare anche incontro alla società e subire alcune decisioni".
"Se mi aspetto ancora qualcosa in entrata o in uscita da questo mercato? Ripeto, rispondo come ho risposto sette giorni fa. Con la società ci siamo parlati, sanno benissimo il mio pensiero, sia sulle entrate, sia sulle uscite - spiega il tecnico bianconero -. Bisogna vedere e fare i conti con la realtà economica che è quella di grandissima difficoltà. Poi sono anche convinto che sia un'uscita che sicuramente ha rinforzato il Milan. Però, che dobbiamo fare?".
Poi a Conte viene chiesto del giudizio espresso da Beppe Marotta sul sorteggio della fase a gironi di Champions League: "Il direttore dice che con il Real Madrid ce la possiamo giocare? Mi piacerebbe una volta trovarmi dalla parte opposta, nel senso di poter spendere su un giocatore 100 milioni. Non è proprio così, perchè non è così. Inutile prenderci in giro. Se poi vogliamo... (sorride, ndr)... cioè, sono risposte di circostanza queste, sono risposte che è giusto che il direttore dia e io le dico insieme al direttore. Ma sotto sotto, bisogna anche capire che c'è un carrarmato e di fronte c'è una macchina".
Sul numero di attaccanti della rosa bianconera: "Mi sembra che per affrontare tre competizioni, cinque attaccanti siano proprio il minimo indispensabile. Non è che mi sembra di dire castronerie o di abbondare da questo punto di vista. Se ho paura che mi vendano anche Quagliarella? No. Sinceramente mi auguro di no. Cioè, oggi mi auguro di no. Detto questo, io me lo auguro".
C'è spazio anche per la sfida con la Lazio: "Sappiamo benissimo che la Supercoppa era una partita unica, assegnava un trofeo, l'abbiamo vinto noi e di questo siamo molto felici e molto contenti. Detto questo, punto e a capo. Si prepara la partita, sarà sicuramente un'altra partita, una partita diversa, sotto tutti i punti di vista. La Lazio sappiamo che è una squadra molto ostica, attrezzata per lottare insieme a noi per le prime posizioni. Sicuramente avranno anche quel qualcosa in più dato dalla sconfitta in Supercoppa. Penso che al terzo anno non debba spiegare di tenere alta la concentrazione di fare attenzione, di stare molto attenti. Sappiamo benissimo che sarà una partita dura, difficile, in cui incontreremo delle difficoltà, ma vogliamo anche creare delle difficoltà alla Lazio. Come ho detto alla fine della partita di Supercoppa, non c'era tutta quella differenza nel risultato tra noi e loro, perchè non c'è, non esiste, quindi mi aspetto una gara molto difficile, molto dura, dovremo fare grande attenzione ed essere tutti quanti al 110%".