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  • Juventus, chi si rilancerebbe col nuovo allenatore? Douglas Luiz alla Jorginho, Koopmeiners come all'Atalanta

    Juventus, chi si rilancerebbe col nuovo allenatore? Douglas Luiz alla Jorginho, Koopmeiners come all'Atalanta

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Partiamo dalle basi, cioè dal sistema di gioco. Dovesse andare in direzione Tudor o Mancini, la Juve si troverebbe nel mezzo di una normalizzazione. E allora, prima ancora di chiedersi da chi possa ripartire, concentriamoci sul come: addio al trequartista, bentornato centrocampo più robusto, vertice basso cercasi. Il primo passo potrebbe essere quello di trovare un centrocampista al quale affidare le chiavi della manovra, un vecchio numero Quattro, per capirci. A dettare i tempi. 

    TEMPI DI GIOCO - Come visto anche nelle ultime due partite più complicate della stagione - Atalanta e Fiorentina -, la necessità più stringente è quella di trovare un centrocampista in grado di leggere perfettamente le partite e le possibilità che s'infilano nella stessa. Douglas Luiz può essere quell'uomo lì, a patto che stia bene. Locatelli può farlo, certo, ma Mancini lo vede esattamente come lo vedeva agli Europei: un incursore con qualità importanti, da non affidargli l'intero peso della manovra. Thuram sarà utile perché la sua forza va al di là di ogni sistema, da capire due giocatori su tutti: McKennie ha fatto mille ruoli ma sarebbe una mezzala, Koopmeiners lo stesso. 

    SECONDA CHANCE - Non ci sono tanti giocatori che con Mancini hanno già avuto modo di lavorare. Di fatto, l'unico è Manuel Locatelli e può avere una collocazione mobile. Ma si può intuire dal passato del Mancio quello che potrebbe diventare la Juventus. Prendiamo l'ultima Nazionale allenata, almeno i fasti dell'Europeo: è un 4-3-3 molto chiaro e molto pragmatico. Due centrali affiatati, come potrebbero essere Gatti e Veiga, un terzino più difensivo ma bravo a giocare, che può essere Kalulu, a sinistra la qualità con Cambiaso. E in mezzo? Un regista, appunto, e Douglas Luiz può essere il suo Jorginho. Ai lati un incursore bravo con i piedi, come Locatelli, e dall'altra parte la corsa e le intuizioni di un giocatore che dev'essere efficace: per questo, più McKennie di Thuram

    VLAHOVIC RIENTRA? - Ora: se continuiamo a ragionare con quell'Italia lì, del centravanti si è detto e ripetuto di tutto. Immobile era un attaccante in profonda connessione con la profondità, e Vlahovic in fondo non è diverso, pur avendo mezzi fisici differenti. Il suo "Chiesa" potrebbe essere Conceicao, a spaccare la partita; il suo dieci, cioè l'Insigne della Juve, diventa facilmente Yildiz. E davanti? Kolo Muani gioca sulla rapidità e sulle invenzioni del centrocampo: meglio di Dusan, che comunque andrà via, a prescindere da tutto e tutti.

    E CON TUDOR? RIDE KOOPMEINERS - Tudor invece gioca col 3-4-2-1: i tre difensori davanti a Di Gregorio potrebbero essere KaluluGatti e Renato Veiga, con Kelly come prima alternativa. Sugli esterni c'è l'imbarazzo della scelta, ma Cambiaso Weah hanno le caratteristiche giuste per partire davanti a Mbangula e Conceiçao, un po' sacrificati se non possono partire larghi da ali. Meglio, per il belga e per il portoghese, candidarsi per i due ruoli dietro la punta, ma c'è concorrenza: Koopmeiners (che tornerebbe nel ruolo che ricopriva all'Atalanta)Yildiz, McKennie, Nico Gonzalez. Di punta solito ballottaggio Kolo Muani/Vlahovic, mentre nel cuore della formazione, a centrocampo, spazio ancora a Locatelli e Thuram con Douglas Luiz e McKennie come alternative. 

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    L'Goeb
    L'Goeb

    ad oggi c'e' ancora l' incompetente

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