Juventus, Buffon:| 'Venderemo cara la pelle'
Alla vigilia della doppia trasferta con Lazio e Napoli, Gianluigi Buffon fa il punto sul momento bianconero ai microfoni di Juventus Channel.
«Un’iniezione di fiducia». Per Gigi Buffon una vittoria nel big match tra Lazio e Juventus non avrà altre conseguenze se non quella di regalare entusiasmo alla squadra che dovesse prevalere sull’altra. «In termini di classifica, a lungo termine, il risultato di sabato sera deciderà ben poco - spiega il portiere durante il Filo Diretto di Juventus Channel - darebbe però morale per il proseguimento del campionato».
La sfida con i biancocelesti proporrà un duello tra Gigi e Klose, uno degli attaccanti più incisivi del campionato: «E’ uno dei pochi bomber, nel senso più pieno del termine, rimasti in circolazione. L’ho sempre apprezzato come goleador, ma vedendolo all’opera in Italia ho potuto scoprire anche altre qualità: la tecnica, la rapidità e la furbizia».
Se Juve e Lazio arrivano ad affrontarsi da prime della classe è perché entrambe le squadre hanno grandi qualità. Buffon ne individua alcune: «Della Juve mi piace lo spirito con cui affronta le gare e l’organizzazione di gioco, mentre la Lazio ha la capacità di tirare fuori il meglio dai suoi giocatori».
E dopo la sfida dell’Olimpico, subito quella del San Paolo: «Non sono le gare più agevoli del campionato, ma venderemo gara la pelle. Siamo concentrati e non potrebbe essere altrimenti con l’allenatore che ci ritroviamo. E poi conosciamo l’importanza di queste due gare. Sono due banchi di prova importanti, in cui venderemo cara la pelle».
Stimolato dai telespettatori Gigi commenta due parate di questa stagione. Quella su Boateng contro il Milan e quella, più recente, su Ilicic di domenica scorsa contro il Palermo: «La prima è stata una bella parata, perché, seguendo il cross, mi stavo muovendo verso sinistra e lui ha calciato immediatamente, incrociando il tiro. A volte queste situazioni possono prenderti in contropiede, invece ho trovato la forza di reagire e deviare la palla senza metterla sui piedi di Ibrahimovic che era lì appostato. Anche la parata su Ilicic è stata bella e credo sia servita, perché eravamo a inizio gara. E’ stata un mix di coraggio e tecnica. Quando riesce sembra tutto più facile, altre volte puoi solo sfiorare la palla e va dentro, mentre in quel caso l’ho presa piena...».
Su Ilicic gli interventi sono stati diversi, anche un prezioso dribbling fuori area: «Ogni tanto capita di dover usare i piedi e, anche se preferisco parare, non mi dispiace. Nel Settore Giovanile del Parma ero praticamente un libero aggiunto, perché giocavamo con la difesa alta e quindi ho imparato a cavarmela in certe situazioni. E’ anche vero però che può capitare di sbagliare e se capita a me... l’avversario va in porta con la palla. Quindi bisogna stare sempre molto attenti».
Buffon è in gran forma e le sue prodezze ne sono la prova più evidente. Dopo l’infortunio patito ai Mondiali, l’operazione e la lunga riabilitazione, Gigi ha umanamente avuto bisogno di ritrovare la migliore condizione, ma ora è davvero tornato: «Il segreto è mettersi sempre in discussione e sapere che se hai le basi, la determinazione e la voglia di scrivere ancora pagine importanti, lo puoi fare. Tutto questo passa attraverso sacrifici, ma ne vale la pena».
Il numero uno bianconero è oltretutto visibilmente tirato a lucido: «Ho perso 4 o 5 chili. Non so se mi aiuti a star meglio, perché negli ultimi 10 anni ho sempre pesato 93, 94 chili ora sono 88, 89. Mi sento bene, ma credo che se sono tornato sui miei livelli la vera ragione stia nel fatto che, finita la riabilitazione, ho avuto l’opportunità di allenarmi quotidianamente “a briglie sciolte” e questo mi ha liberato molto a livello di testa».
Un po’ di merito, va anche allo Juventus Stadium: «Per me è stata una rivelazione - confessa Buffon - E’ come se la sera dell’ inaugurazione mi si fosse accesa una scintilla... Un qualcosa di molto importante per fare bene questo lavoro».
Se Gigi è tornato, altrettanto sta facendo la Juve che gioca bene, segna, convince e concede pochissimo: «Se si prendono pochi gol è perché si fa bene la fase difensiva e quella inizia dagli attaccanti che quest’anno, insieme ai centrocampisti, ci stanno dando una grande mano. In questo momento il nostro è uno dei reparti di centrocampo più forti d’Europa: possiamo contare su un Marchisio in condizioni stratosferiche, su Pirlo, che è il massimo che una squadra possa avere in quel ruolo, e su Vidal, che è la vera rivelazione di questo campionato. Lotta su ogni palla, c’è sempre in ogni situazione... E’ uno di quei giocatori che avrebbe trovato spazio anche nel periodo della grandissima Juve. Rispetto allo scorso anno è aumentata la qualità e stiamo avendo meno infortuni E poi il modo di giocare del mister ci dà grande aggressività e questo ci regala consapevolezza. Quando c’è un allenatore così sanguigno, ti trasmette la sua voglia e la sua rabbia».
Capitolo Nazionale. Buffon ha recentemente eguagliato Zoff come numero di presenze. «Ed è un fatto che mi riempie di orgoglio - ammette Gigi - perché lui fa parte di quella piccola categoria dei “mostri sacri” del calcio. Averlo affiancato in una classifica così prestigiosa è stato molto bello».
Come campione e capitano degli azzurri Buffon non è certo una rivelazione. Come oratore invece ha sorpreso un po’ tutti, con il suo discorso tenuto di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un discorso nato «dalle riflessioni maturate negli ultimi mesi. Mi sono sentito in dovere di farlo, perché al di là dei saluti e dei ringraziamenti al nostro Presidente, mi sentivo anche in dovere di portare un altro messaggio. Siamo tutti cittadini italiani e se c’è qualcosa che riteniamo si possa fare per la nostra nazione è giusto farlo presente. Ho avuto la fortuna di girare il mondo - conclude Gigi - e l’Italia è il paese più bello in assoluto. Potrebbe vivere solo di turismo, ma ci sono tante altre problematiche che in questo momento ci stanno un po’ tagliando le gambe. Per il futuro però sono fiducioso».