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  • Juventus, avanti con Motta. Ma sono tutti convinti? Le richieste di dirigenza e proprietà. E possono non bastare

    Juventus, avanti con Motta. Ma sono tutti convinti? Le richieste di dirigenza e proprietà. E possono non bastare

    • Cristiano Corbo
    Tutti uniti, barra dritta e guai a sbagliare. La Juventus ha una linea guida, ma è sfocata, incerta, forse persino inevitabile. La scelta migliore? Forse no, ma l'unica possibile, soprattutto per ragioni economiche. E Thiago Motta non molla, convinto di avere ancora la squadra dalla sua parte, anche se dalla sua parte non c'è più il massimo dirigente. Un dettaglio emerso chiaramente nell’ultima conferenza stampa.

    CAOS JUVE - Benvenuti nel caos bianconero, dove tutto può succedere, specialmente quando sembra che non accada nulla. Da un lato, Thiago difende il lavoro svolto finora. Dall’altro, la dirigenza prova a tamponare, riorganizzare, comunicare. E soprattutto, a capire. Analizzare. Sviscerare ogni dettaglio, dai giocatori (sempre più sotto osservazione) all’allenatore (sempre meno al centro del progetto). Perché adesso vincere non è solo importante: è l’unica cosa che conta.

    Juventus, avanti con Motta. Ma sono tutti convinti? Le richieste di dirigenza e proprietà. E possono non bastare

    LE RICHIESTE - Non si tratta più di "se", ma di "quando". Quando la Juventus chiuderà definitivamente un ciclo già considerato finito, un cantiere aperto che sarà completato da qualcun altro. Thiago Motta è un dead man walking. Lo dice il suo linguaggio del corpo, lo conferma – seppur tra le righe – anche quello verbale. Tenta di difendere il suo calcio con l'ultima energia rimasta: "Sono convinto di poter risollevare questa squadra", dichiara. Ma avrà davvero il tempo per farlo?

    GIOCO A PREMI - È un gioco a premi, ormai. Superare ogni ostacolo gli concederà qualche secondo in più, qualche minuto, qualche ora. Forse qualche giorno. La società gli ha chiesto tre cose: dare una direzione chiara alla squadra, ricompattare il gruppo e portare risultati, in qualsiasi modo. Senza perdersi nei suoi infiniti ragionamenti, spesso più deleteri che risolutivi.

    PRIMA DEL TRACOLLO - Anche prima del tracollo, la dirigenza gli imputava due colpe precise. La prima: un eccesso di franchezza, a tratti brusca, che ha incrinato equilibri spogliatoio già fragili. Neanche con Allegri si erano visti dissapori così marcati. La seconda: un'ostinazione tattica che ha prodotto più problemi che punti, più tensioni che certezze. Insomma, ha fallito la prova da grande gestore, senza riuscire a mantenere le promesse da grande tecnico. Il finale sembra già scritto. Se Giuntoli non ha ancora la penna in mano, è solo per una questione di costi e vincoli finanziari. Ma il tempo scorre. E Motta lo sa.

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    Utente CM 610042
    Utente CM 610042

    Giuntoli dovrebbe andare

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