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Juventus, Allegri in bilico: rischia davvero l'esonero? La situazione
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I NUMERI - Trovare i colpevoli di un momento no - che prosegue però da tempo - è esercizio poco utile ora. La Juventus ha chiuso il mese di marzo senza vittorie. Nelle ultime 9 ne ha centrata solo una, ha gli stessi punti delle ultime 2 stagioni, sempre con Max in panchina, e 3 in meno di quelli di Andrea Pirlo nel 2020- 21, esonerato dopo aver vinto 2 coppe (Supercoppa e Coppa Italia) e aver centrato il quarto posto. Non andava così male dalla stagione 1998-99 quando, dopo un ko contro il Parma, Marcello Lippi rassegnò le dimissioni. Più che tempo di accuse, è tempo di rivalsa. La Juve deve rialzarsi e farlo al più presto altrimenti quella qualificazione alla Champions League che pareva una formalità rischia di diventare una chimera. I tifosi bianconeri però, dal canto loro, una sentenza l'hanno già data: via Allegri e, possibilmente, non da giugno ma già da ora per invertire la rotta e condurre la nave in porto. Ma l'allenatore toscano rischia davvero un esonero in vista degli ultimi due mesi di stagione?
LA POSIZIONE DEL CLUB - La questione non è stata ancora affrontata dal club, segno che parlare di un addio a stagione in corsa di Allegri sia prematuro. Certo è che il livornese non è più così saldo al suo posto, come scrive La Gazzetta dello Sport. La società ha visto come cambiare possa portare a grossi benefici anche in poco tempo, vedasi i casi delle due romane, e mai come ora l'allenatore sembra essere in bilico. Solo pochi giorni fa però il club e l'ad Scanavino avevano ribadito la fiducia in lui ma è chiaro che una spirale di risultati così negativa sta inducendo a delle riflessioni. La Juve non può permettersi un altro anno senza l’Europa che conta, soprattutto con il nuovo format che verrà e che porterà grossi introiti a tutte le partecipanti. Senza Champions League, il club affronterebbe un ko tecnico ed economico.
SCENARI FUTURI - Allegri quindi resta, per ora. La squadra continua a essere con il mister, come dimostrano le dichiarazioni dei giocatori, che puntano a pungolare il proprio orgoglio più che a riversargli addosso delle colpe, e come testimoniano alcune esultanze di altri come Vlahovic che spesso hanno ringraziato il loro allenatore dopo gol e partite. Il momento però è complicato e lo stesso Max, rimasto incredulo insieme al secondo, Marco Landucci, al momento del gol di Marusic, pare non essere in grado di trovare una cura a questa crisi. Ci ha provato con le 'allegrate', si è arrabbiato, mancando anche di rispetto ai colleghi in tv, ma nulla pare poter cambiare l'inerzia di questa stagione. Ora Allegri chiama a raccolta i tifosi: 'Ci dovranno stare vicini in questo momento di difficoltà. In campionato abbiamo il destino nelle nostre mani, sono molto fiducioso. In questo momento piangersi addosso non serve, bisogna solo lavorare e fare', ha detto. L'ex Milan continua a rimanere fiducioso e ottimista insomma davanti alle telecamere, dove si è detto certo che la sua Juve riuscirà a centrale l'obiettivo stagionale di finire nelle prime 4. Ma i prossimi impegni saranno fondamentali. Già martedì sera andrà in scena l'andata della semifinale di Coppa Italia, sempre con la Lazio, ma stavolta a Torino - e non è da escludere che la Juve possa tornare in ritiro dalla notte di Pasquetta - mentre domenica prossima i bianconeri ospiteranno la Fiorentina. Insomma, anche volendo, non c'è forse neanche il tempo di pensare a un cambio in panchina, una scelta che tra l'altro è lontana dalle politiche del club, soprattutto in questa fase della stagione. Se ne riparlerà a fine stagione, questo è certo, quando l'hashtag #AllegriOut finirà probabilmente in cantina e la guida tecnica potrebbe passare a quel Thiago Motta, prescelto di Giuntoli, ma ancora sotto contratto col Bologna. Ci sono due mesi ancora da vivere in casa Juve per riprendere la corsa dell'andata e mettere fino a un girone di ritorno che sta assumendo i contorni di un calvario.