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Juventus-Allegri, c'è una strada per non finire in tribunale. E c'entra l'Arabia Saudita
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TRE STRADE - La Juve ha fatto seguito alla comunicazione dell'esonero (arrivata da Scanavino in un incontro durato 10 minuti alla Continassa, e senza Giuntoli) con una lettera al suo ex allenatore, in cui sono esposte cinque contestazioni, nella quale si imputa all'ex Milan di aver gravemente violato il principio di lealtà attraverso i comportamenti all'Olimpico (contro arbitri, fotografi, giornalisti e dirigenti, lo stesso ds ex Napoli con cui si sono avuti due alterchi nella stessa serata). Ragion per cui viene meno il dovere di corrispondere ad Allegri lo stipendio. Anzi, il club potrebbe chiedere i danni d’immagine al suo ex tesserato. Allegri avrà cinque giorni per rispondere alla lettera e per decidere di impugnare o meno il provvedimento. Dovesse vincere la contesa, la Juve gli pagherebbe tutto lo stipendio e, probabilmente, anche un risarcimento danni. La strada sembra dunque segnata anche se, davanti ai due litiganti, se ne apre anche una terza che è quella che porta alla risoluzione consensuale e a un'eventuale buonuscita: una transazione insomma che permetterebbe di evitare che si finisca in tribunale.
FUTURO - La palla torna dunque nel campo di Allegri. Sarà lui, consigliato dai suoi avvocati, a decidere se accordarsi col club o continuare la battaglia legale. Molto passerà anche dalla sua volontà di liberarsi o meno dalla Juve per sedersi su una nuova panchina. Secondo Tuttosport, le offerte non gli mancherebbero. Ci sono alcuni club di Serie A che si sono interessati alla sua situazione, ma è soprattutto dall'Arabia Saudita che sono arrivate le sirene più allettanti. Allegri era già finito nel mirino della Saudi Pro League con club pronti a proporgli un biennale da 20-25 milioni di euro a stagione. Questa volta potrebbe essere la volta buona.