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Juvemania: sveglia, c'è ancora la Coppa!
TOTTI: PERCHE' NO? - Tanto vale, onorare il campione Totti, con una passerella continentale. Magari Francesco I de Roma, si addolcisce e accetta le proposte, per la prossima stagione di Pallotta. Bella è la favola ultra-celebrata del Leicester di Ranieri. Brutta è stata la notte brava dei tifosi che hanno ridotto la città a una pattumiera, intasando ospedali e pronto soccorso per eccesso di sbornie. Bello è stato l'applauso del Bentegodi a Luca Toni alla sua ultima gara in carriera (con un palo e un gol su rigore). Bello l'abbraccio tra Dybala e Gollini (un portiere che mi piacerebbe vedere alla Juve) quasi a scusarsi di aver messo dentro un rigore a tempo abbondantemente scaduto. Tanto per essere chiari: brutta è stata la prestazione del ligio-petulante Maresca. Che ha interpretato il regolamento sbandierando gialli, rossi e fischiando rigori ma che dello spirito di quella gara non ha capito un tubo: un rosso al novantesimo e un rigore a tempo scaduto: roba mai vista. Bello è stato l'atteggiamento del Napoli a Torino, conscio dell'importanza della gara.
TORO: NEANCHE TRA I PULCINI - Più che brutto, orrendo il posizionamento del Toro in occasione del gol di Higuain (e fanno 33, pareggiato il record di Antonio Valentin Angelillo, bomber del trio degli Angeli dalla faccia sporca, giubilato da H. Accaccone come lo definiva Gioanbrerafucarlo, per eccesso d'amore nei confronti di una maliarda da night): roba che nemmeno nel campionato Pulcini. Bello il derby del Genoa: bello il gol di Pavoletti (ecco uno da Conte), bellissimi i due di Suso. Brutta la gara della Sampdoria: ha ragione Osti, roba inguardabile. Se non hai gli zebedei in un derby, meglio che non vai in campo. Orrenda la valutazione del Milan per Suso: uno che alla decaduta società di Berlusconi (la vittoria del Sassuolo mette in discussione l'accesso all'Europa di serie B) sarebbe servito. Con il Faraone, fanno due. Qualcuno dice siano tre. Tradotto: Saponara.
LORENZO E VALE: MA QUEL MARQUEZ... - Bella è la vittoria senza se e senza ma di Lorenzo in Moto GP. Bella anche la rimonta di Vale Rossi che da settimo avanza fino alla seconda posizione. Ma bella anche la corsa di Marquez: che cade, scassa la moto, rimonta e chiude in tredicesima posizione. Bella anche la vittoria di Schwarzer: uno che l'aveva fatta davvero brutta con le pasticche proibite. Fermo per oltre tre anni, si mette in gara, tra l'indignazione dei sanculotti, tra il ludibrio popolare e gli scherni degli avversari. Vince, fa il secondo tempo mondiale in stagione, trascina la squadra italica di marcia a Rio. Della serie: solo chi cade può risorgere (se non sbaglio titolo di un romanzo e di un film). Ma soprattutto: a volte nella vita si sbaglia. A volte gravemente. Ma visto che di Jesus ne è nato uno solo: ognuno (anche dopo aver sbagliato) ha diritto, pagato il tributo alla giustizia (penale, civile, sportiva che sia) ad avere una seconda occasione. Il Nazzareno sarebbe d'accordo. Anzi: lo ha fatto scrivere da quei Quattro che sapete. Per chi ci crede, ma soprattutto per i miscredenti.
“VERONESI TUTI MATI” - Tra le cose belle della domenica va segnalato l'impegno con cui il Verona (già in serie B) ha affrontato la gara contro la prima in classifica (già con il quinto scudetto di fila sul petto). Onore ai veneti e l'augurio da parte di un veneziano di una pronta risalita in serie A. “Veronesi tuti mati” recita un antico adagio della Laguna: e quella della gente di Del Neri è stata una bellissima vincente pazzia. Orrenda, invece, al limite del sopportabile la gara della Juventus: tutta in infradito. Apertis verbis: stavolta non ci sono colpe di Allegri, non ci sono stati esperimenti. C'è stata una Juve rimasta sul divano che non ha fatto nulla per cercare di rimettere in pista la gara, neppure sotto di due pere. L'ho scritto appena una settimana fa: questa non è una squadra di fenomeni. O meglio: lo è fino a quando non crede di essere ciò che non è. Troppa gente sta pensando al sciogliete le righe, e alle varie manifestazioni (Europei, Copa America, Olimpiade) che incombono. Invece segnalo a lorsignori che c'è ancora una manifestazione, che magari non scalda il cuore, ma che la società, gradirebbe portare a casa: la Coppa Italia. Detto che se ti chiami Juventus, anche in una gara nella quale visibilmente non ne hai voglia, non puoi permetterti di sbracare, voglio essere indulgente: questi hanno tirato l'anima per un intero campionato, rimontando l'incredibile, vincendo in anticipo il quinto di fila. E' umano che alla fine della corsa, con il risultato che non conta più, si siano lasciati andare. Ma voglio vedere il lato – non bello – ma positivo della cosa.
JUVE LA GRANDE BRUTTEZZA - Perché la Grande Bruttezza andata in scena al Bentegodi ha certificato anche alcune cose. La prima: stavolta non ci sono errori di Allegri. Stavolta la colpa è tutta dei “mitici”. Insomma si è rivista la Juve di inizio campionato con millanta passaggi sbagliati, con entrate inutili, falli inutili, con il Fumo di Londra che si pensava si fosse diluito tra le colline e il profilo delle Alpi Piemontesi, con zero concentrazione, con una lentezza esasperante nella manovra, come si trattasse di una esibizione. Da salvare: nessuno. Tutti complici. La seconda: certi “galletti” è meglio che abbassino la cresta. Si dirà: ne mancavano quattro (squalificati) e altri, infortunati. Niente alibi. Anche perché si fa presto a deragliare a donne di facili costumi: non si è sempre parlato della lunghezza della rosa? La terza: se serviva una sveglia in vista della Coppa Italia, questa indigeribile (per l'atteggiamento) partita, probabilmente la darà. Almeno: ogni juventino se lo deve augurare. A meno che non si voglia fare un grazioso omaggio (europeo) al Milan.
SECONDE SQUADRE: AVANTI ADAGIO - Tra le cose belle dell'ultima settimana c'è la notizia che in un ressemblement di Lega, tutte le società (tranne il Verona e la Lazio che si sono astenute) si sono espresse a favore delle seconde squadre. Come da tempo suggerivano Juventus e Roma. Calma: non sarà una cosa immediata, la burocrazia in Italia è una peste che ammorba tutto, sport compreso. Per ora c'è un protocollo d'intenti, meno che una bozza. Quindi dovranno ponzare, limare, mettere ai voti, conteggiare i franchi tiratori. E se i voltagabbana non saranno troppi, dal 2017-18 le seconde squadre potrebbero divenire una realtà. Come da tempo stanno facendo in Spagna e in Germania: con consistenti vantaggi per la maturazione dei giovani. Tra le cose bellissime c'è il finale all'ultimo gol tra Barcellona e Real Madrid: la banda di Simeone ha pagato lo sforzo di Champions ed è stata punita dal signor Rossi - Pepito per gli amici - stirata da una squadra da tempo retrocessa. Ma il finale è aperto: balla in classifica un punto. Con una preghiera signori arbitri (che arbitro in spagnolo si dica Maresca?): occhio alle mani di Suarez. Sono truffaldine: spingono.
INTRIGO OLANDESE - Bellissimo comunque il siluro di Gomes che consente al Valencia di perdere con dignità. Sì: “quel” Gomes. Costa tanto e magari si è capito perchè. Tra le cose bellissime (“Accadde una domenica in Olanda”) c'è il finale trilling nella terra dei tulipani. L'Ajax dei lancieri che fu, perde il campionato per differenza reti: una beffa. Ma anche un suicidio, considerato l'avversario. Mi pare che all'ultimo atto sia comparso anche il piede guantato di Bouy: sì, “quel” Bouy. Che se non vado errato è ancora sotto contratto con la Juventus.
E IL MERCATO? LUPO!! - E il mercato? Perché poi, come mi ha spiegato un lettore, alla fine è questo che interessa maggiormente: sognare e poter fare la formazione. E la fretta, in questo settore, è sovrana. A volte mi fate venire in mente mia figlia, quando aveva tre anni e ancora mangiava seduta sul seggiolone. Visto che era di una “pigrizia” (per magiare) sfinente, io e mia moglie le raccontavamo, tra un boccone e un altro, le fiabe. La mia, spesso, era quella di Cappuccetto Rosso. E mia figlia, confermando una predilezione che nel tempo si è rafforzata per il genere horror, dopo i primi imboccamenti seguiti dalla nonna: “che si incammina nel bosco” sbattendo sul piano del seggiolone, forchetta e coltello, in modo ultimativo intimava: “Lu-po!”. Insomma voleva i “fatti”. Ma sapete cosa c'è: di fatti al momento non ce ne sono. Solo voci, indizi, sondaggi, pour parler, soffiate degli agenti che hanno interesse a creare “attenzione” attorno ai loro assistiti. Insomma fuffa. Quello che il verace Fantozzi spiega del contenuto della più celebre corazzata della Storia: una boiata pazzesca!
AMICIZIA A PEZZI - Per la cronaca, ho litigato con il mio amico che fa la spola tra Italia e Brasile a proposito di Walace: forse romperemo una ventennale amicizia. E visto che proprio non mi va di dirvi cose per le quali non ho la minima conferma, spero sarete comprensivi con la mia riluttanza. So che ci sarà un vertice tra gli agenti di Zaza e la dirigenza juventina, a breve. E che Marotta, ancora non dispera, con congrua offerta (si parla di 20-25 milioni) di potersi tenere Morata. Quanto a Berardi arriverà: con qualche palanca in meno e con una contropartita tecnica per risarcire il Sassuolo.
RIUNIONE AI PIANI ALTI - Mi hanno anche detto che ci sarebbe stata una riunione ai piani alti, durante la quale sarebbe stato chiesto ad Allegri: “Cosa serve a suo parere per vincere la Champions”. La risposta sarebbe stata: “Se teniamo Pogba e Morata, tre giocatori: due di alto spessore e uno di buon spessore. Se Morata parte ne servono quattro: un quarto ancora di buon spessore”. Al che avrebbero chiesto ad Allegri: “E Cuadrado? Partirà”. Il buon Allegri avrebbe risposto - relata refero -. “Berardi va bene. Giocherà in un modo diverso da Cuadrado. Ma per lui ho un progetto che potrebbe farlo diventare un giocatore importante. Per la Juve e non solo per la Juve”. Il successore di Antonio Conte, prenda nota. Ma visto che di gioco si tratta, senza la mia minima (notizie non ce ne sono) responsabilità giochiamo pure. Senza Cuadrado e senza Morata, son quattro. Li butto lì: Pjanic-Reus-De Sciglio-Mustafi (più Mandragora e Berardi). Sono sei: in fondo potete giocare e puntare a quello spremi meningi, quello dello sport che “ancora non c'è”. Ma che tanto assomiglia al Rollerball. Dite che non è un bel gioco? E dai. Giochiamo. Mica son soldi veri. O no?